Ha ucciso il padre 61enne e poi gli ha dato fuoco lasciando il cadavere carbonizzato nella giardino della villa in cui abitavano, a Casale Monferrato, nell'Alessandrino. Fermato e interrogato dalla polizia, il figlio 23enne avrebbe confessato: "Sono stato io''.
Il cadavere carbonizzato
Il delitto si è consumato nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 settembre, in una villa di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. A ritrovare il cadavere del 61enne, Pietro Beccuti detto Paolo, è stata la moglie che, all'alba di questa mattina ha dato l'allarme ai carabinieri. L'uomo giaceva riverso nel giardino di casa con il volto e il corpo completamente sfigurati dalle fiamme da cui era stato travolto qualche attimo prima.
''Quasi sicuramente un delitto''
Sin da subito, gli investigatori hanno sospettato che si trattasse di un omicidio. Ma è stato necessario attendere l'esito del test rapido del Dna per avere certezze sull'identità dell'uomo: il corpo completamente carbonizzato ha reso impossibile il riconoscimento immediato. "Si tratta quasi sicuramente di un delitto ma bisogna aspettare l'esito del Dna'', ha detto nel primo pomeriggio di oggi il procuratore di Vercelli, Pier Luigi Pianta, a capo delle indagini sul macabro assassinio. La conferma è arrivata verso quando l'esame genetico ha fugato gli ultimi dubbi degli inquirenti.
Le indagini
Date le presunte modalità del delitto, le indagini della polizia si sono concentrate su parenti e conoscenti della vittima. Nelle prime ore di questo pomeriggio sono state ascoltati in Procura a Vercelli la moglie e il figlio 23enne che, secondo le indiscrezioni rilevate da Leggo.it, sarebbe stato l'indiziato numero della truce uccisione. I sospetti hanno trovato ben presto conferma.
''Sono stato io''
Stando a quanto riferisce l'Ansa, il figlio 23enne di Pietro Beccuti avrebbe confessato il misfatto: "Sono stato io'', avrebbe rivelato a seguito dell'interrogatorio.
Il corpo del padre, irriconoscibile, sarebbe stato dato alle fiamme nel tentativo probabilmente di cancellare le prove del delitto. Un mistero fino a qualche ora fa per gli inquirenti che nell'abitazione non hanno trovato segni di lotta o di effrazione. Il giovane si trova in stato di fermo presso il carcere di Vercelli.
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