"Non c'erano altre notizie brutte da darci, l'ergastolo ce l'abbiamo noi mica lei". È con queste parole che Quirina Di Paolo, la nonna di Vanessa Russo, racconta il suo rammarico per l'uscita dal carcerte di Doina Matei, la romena che il 26 aprile 2007 uccise sua nipote Vanessa Russo, 23 anni, colpita a un occhio con la punta dell'ombrello sulla banchina della metropolitana di Roma. "È almeno da un anno che è uscita, lo sapevamo, per noi è roba vecchia, si rinnova solo la piaga quando ce lo ricordate".
La condanna inflitta a Matei era stata di 16 anni, è uscita quindi beneficiando, grazie al comportamento tenuto durante la reclusione, di quattro anni di anticipo sul fine pena. A firmare l'atto di scarcerazione è stato il magistrato di sorveglianza del tribunale di Venezia, competente in quanto la donna era reclusa nel carcere lagunare. E proprio a questo proposito nonna Quirina ha commentato al Messaggero: "Non credo più nella magistratura, nella politica, nessuno ci ha aiutato".
Dopo aver scontato 12 anni di reclusione per omicidio, Doina Matei, oggi 33enne, è libera. Il padre di Vanessa, Giuseppe Russo, commenta "ho sentito che vuole essere lasciata in pace. Sono d'accordo, ha scontato la sua pena, ma almeno che torni al Paese suo".
Per entrambi i genitori, la morte di Vanessa, è rimasto un dolore indicibile, una ferita che non sarà mai rimarginata, "la loro vita da quel giorno non è stata più la stessa", ha spiegato una fonte vicina alla famiglia della 23enne. Aggiungendo che "la pena è congrua al reato contestato, ma bisogna essere genitori per capire che niente riuscirà a lenite il dolore. Quello resterà per sempre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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