"Urina fuori dal bagno...". Degrado al Cpr di Trapani

Un solo bagno per decine di migranti che transitano dal centro per gli adempimenti burocratici. A Trapani è caos dopo gli sbarchi a Pantelleria

"Urina fuori dal bagno...". Degrado al Cpr di Trapani

Mentre tutti gli occhi sono puntati su Lampedusa e sugli sbarchi dei migranti dalle ong, accade che anche nel Trapanese ci sia una situazione di emergenza. Infatti, benché la costa trapanese non sia facilmente raggiungibile dal Nord Africa, le sue isole sono un punto di toccata pivilegiato per le carrette del mare che arrivano dalla Tunisia, soprattutto Pantelleria. L'isola, infatti, dista appena 60 chilometri dal Paese africano, quasi la metà rispetto a quelli che la separano dalla Sicilia. Anche le Egadi, benché siano più distanti dall'Africa, sono spesso un porto d'approdo agevole. Ma nessuna delle isole trapanesi, benché siano sulla rotta dei migranti, dispone di un hotspot e così i migranti vengono ospitati in stutture non idonee prima di essere trasportati a Trapani e presi in carico dall'ufficio immigrazione ma, anche qui, la situazione non è agevole e le condizioni in cui operano gli agenti di polizia incaricati sono disdicevoli.

Come mostrano le immagini esclusive in possesso de ilGiornale.it, lo stato del cpr di Trapani la mattina del 22 giugno, dopo che il giorno prima 120 migranti, tutti provenienti da Pantelleria, erano passati dalla struttura per l'identificazione, era pietoso. Non avendo altri spazi disponibili, infatti, tutti gli stranieri che sbarcano a Pantelleria vengono portati al centro per il rimpatrio di Trapani, dove permangono all'interno della hall per il tempo necessario a svolgere gli incartamenti burocratici e qui si trova un solo servizio igienico. "Il bagnato sono liquidi organici, urina, fuoriuscita dall'unico servizio igienico presente", ci spiega Alberto Lieggio, segretario generale provinciale di Trapani del sindacato Italia celere. Facile immaginare quale fosse l'odore che ha accolto gli agenti che il giorno successivo sono entrati in servizio in quel cpr. A questo si aggiungono i materassi buttati per terra e sporcizia varia a testimonianza del passaggio di poche ore prima.

"Tale sistemazione contravviene alle disposizioni di legge, le quali prevedono che, per fare accesso all'interno di un cpr nazionale, lo straniero debba essere colpito da provvedimento amministrativo di respingimento/espulsione, o giudiziario di espulsione, e a tali provvedimenti deve seguire un provvedimento di trattenimento emesso da un questore", ha spiegato a ilGiornale.it Alberto Lieggio. Questa mattina sono 71 i migranti arrivati al cpr di Trapani e provenienti da Pantelleria, che nelle prossime ore, con tutte le difficoltà del caso, saranno sottoposti alle procedure di identificazione.

Il Cpr di Trapani è stato riaperto in emergenza il 16 agosto del 2021 dopo lunghi lavori di adeguamento e ristrutturazione a causa degli incendi scatenati dagli ospiti tra fine 2019 e i primi giorni del 2020. A quasi un anno dalla riapertura, opera ancora a capienza ridotta, con solo 36 posti utilizzabili, a fronte dei 204 disponibili.

"A nessuno interessa che il cpr funzioni da cpr, in quanto fa più comodo utilizzare la struttura come hotspot facendo transitare al suo interno i cittadini stranieri appena sbarcati in attesa del loro fotosegnalamento", si legge in un comunicato del sindacato Italia celere dello scorso maggio.

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