Gli italiani sono certo preoccupati per l’emergenza coronavirus, ma un altro tarlo che non li fa dormire, anche se di relativa importanza, è quello relativo alle prossime vacanze estive. In un momento in cui si è privati di tutto, e si è costretti a restare chiusi in casa, l’idea di non poter andare al mare crea agitazione in molti connazionali.
Andremo al mare? Per il governo sì
Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, parlando a Rainews24, ha assicurato: “Andremo al mare questa estate, stiamo lavorando perché possa essere così”. Una piccola speranza l’ha data. Anche se, dobbiamo ammetterlo, siamo ormai abituati a non credere molto alle promesse fatte. Meglio poi vedere i fatti. Da una parte ci sono studiosi e tecnici che ci ricordano che siamo ancora nella fase1, in piena emergenza, e che è inutile, almeno per il momento, pensare al dopo. Dall’altra invece c’è il governo che non vuole toglierci ogni speranza. Chi avrà ragione? Presto per dirlo. I pareri sono comunque discordanti.
Le parole della Bonaccorsi hanno creato scompiglio anche nel sindacato balneare di Confcommercio che si è apprestato a dire che "serve un'ordinanza nazionale del ministero della Salute che stabilisca modalità uniche per gli stabilimenti di tutto il territorio, concordate con le organizzazioni di categoria". Il sottosegretario, di tutta risposta, ha confermato che sono al lavoro per immaginare delle norme che permettano il distanziamento sociale. Antonio Capacchione, presidente del sindacato balneari, ha spiegato che “le soluzioni si possono trovare: dal distanziamento degli ombrelloni alla sanificazione delle attrezzature alla certificazione medica, ma ora è prematuro perché dobbiamo dare tempo agli scienziati di conoscere le dinamiche della malattia”.
Il parere degli studiosi
Già, e gli scienziati, gli esperti, su questo argomento sono tutt’altro che possibilisti. Molti di loro consigliano di dimenticare l’idea di programmare le vacanze al mare, anche perché questo “virus ha una contagiosità eccezionale. Anche quando ci saranno zero positivi e zero morti occorrerà sempre un grandissimo controllo perché tutto può ancora essere sotto traccia ed esplodere alla prima sciocchezza, come assembramenti o avvicinamenti di persone" , ha voluto sottolineare Mario Schiavina, direttore dell'Unità operative di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria del Policlino Sant'Orsola di Bologna.
Del resto anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto chiaramente di aspettare a prenotare, perché, almeno per ora, è impossibile fare previsioni che siano affidabili. Non si è ancora capito neanche se l’aumento delle temperature darà il colpo di grazia al Covid-19.
Anche lì le opinioni sono una diversa dall’altra. Difficile comunque che si possa andare all’Estero, da dimenticare quindi la Grecia e la Spagna. Lo stesso dovranno fare i milioni di stranieri che sono abituati a venire nel nostro Paese per godere del sole e del mare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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