Vaiolo delle scimmie, l'Oms: "Nessun collegamento con zone endemiche"

Aumentano i casi di vaiolo delle scimmie. L'Oms: "Segnalazioni negli Stati membri dove la malattia non è endemica. Agire per impedire la diffusione"

Vaiolo delle scimmie, l'Oms: "Nessun collegamento con zone endemiche"

Sono 92 i casi di vaiolo delle scimmie confermati nel mondo. Lo comunica l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) con una nota rilanciata dall'Ansa. Gli esperti hanno altresì precisato che non vi sarebbe alcun collegamento tra i contagi e i viaggi nelle aree del mondo dove la malattia è endemica. Circa le modalità di trasmissione, stando infatti alle informazioni disponibili finora, i casi sono stati principalmente, ma non esclusivamente, identificati in uomini che hanno avuto contatti sessuali con altri uomini.

I casi

L'ultima rilevazione, risalente alle ore 13 di sabato 21 maggio, ha fatto segnare 92 casi (già accertati) e 28 sospetti, distribuiti in 12 Stati del mondo. La situazione "si sta evolvendo", spiega l'Oms pronosticando "che ci saranno più casi di vaiolo delle scimmie identificati man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici". "Le azioni immediate", spiegano gli esperti nella nota, "si concentrano sull'informazione di coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione con informazioni accurate, al fine di fermare un'ulteriore diffusione. Le attuali prove disponibili suggeriscono che coloro che sono più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno con il vaiolo delle scimmie, mentre sono sintomatici".

Il ceppo originario

Finora tutti i contagi sono dovuti al ceppo dell'Africa Occidentale del virus; il sequenziamento genomico di un caso in Portogallo indica una stretta somiglianza con i casi esportati dalla Nigeria nel Regno Unito, Israele e Singapore nel 2018 e 2019. I Paesi in cui il vaiolo delle scimmie è endemico sono: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana (solo negli animali), Costa d'Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sud Sudan. Sulla base delle informazioni disponibili, non sono raccomandate misure particolari per i viaggi da o verso queste aree.

Le misure di contrasto

Secondo quando riporta Quotidiano Sanità, riprendendo una indiscrezione raccolta dal quotidiano britannico Telegraph, l'Oms starebbe per convocare un vertice con i massimi esperti mondiali per discutere dell'emergenza.

Gli stessi stanno già elaborando un vademcum contenti le linee guida per proteggere dal contagio gli operatori sanitari in prima linea e altri sanitari che potrebbero essere a rischio, come gli addetti alle pulizie. Ulteriori raccomandazioni saranno fornite nei prossimi giorni.

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