"Identificato allo Spallanzani di Roma il primo caso vaiolo delle scimmie in Italia", questo quanto ha comunicato in una nota l'istituto nazionale per le Malattie infettive capitolino. Nella comunicazione viene inoltre spiegato che si tratta di un giovane adulto tornato dalle isole Canarie che si era recato al Policlinico Umberto Primo. Secondo quanto emerso, il quadro clinico sarebbe risultato caratteristico, ed è stato possibile identificare rapidamente il virus attraverso tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. Il paziente risulta attualmente ricoverato in isolamento e le sue condizioni generali sono ritenute discrete. Intanto sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti. Ci sarebbero altri due casi sospetti che sono ancora in fase di accertamento. Su Twitter l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha scritto: "Ho comunicato al ministro Roberto Speranza l'isolamento avvenuto allo Spallanzani del primo caso a livello nazionale del cosiddetto monkey pox, 'vaiolo delle scimmie'. La situazione è costantemente monitorata".
Primo caso in Italia
Come comunicato sempre nella nota pubblicata dall’ospedale Spallanzani: “Al momento i tre casi osservati e gli altri casi in altri Paesi europei e in nord America non presentano segni clinici di gravità. La trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti". Primo caso quindi anche in Italia di vaiolo delle scimmie, monkeypox. Anche dagli Stati Uniti è arrivata la prima segnalazione, e l'allarme si diffonde a macchia di leopardo. Adesso le autorità dovranno fare tutte le verifiche necessarie per confermare i casi sospetti, ma sembra ormai evidente che si possa parlare di una epidemia di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo.
Al momento ci sono 15 casi confermati in Europa, compreso quello di questa mattina allo Spallanzani, con una maggioranza nel Regno Unito, in Spagna e in Portogallo. Sono ora allo studio altre 24 persone potenzialmente infette. Si tratta di un virus che è più comune nell'Africa Centrale e Occidentale, dove la trasmissione avviene solitamente dal contatto diretto con animali infetti. Il virus in questione può però anche essere diffuso attraverso il contatto diretto con lesioni infettive della pelle, o dalla tosse e dagli starnuti di qualcuno che presenta una eruzione cutanea da vaiolo delle scimmie. In Africa fino a un caso su 10 è letale, ma sembra che il ceppo che si sta diffondendo a livello globale sia più mite e si pensa che abbia un tasso di mortalità di circa uno su 100, praticamente simile a quello all'inizio della pandemia di Covid-19.
Quali sono i sintomi
I sintomi del vaiolo delle scimmie che sono stati osservati all’emergere della malattia sono molto simili a quelli del vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, che sono poi seguiti da una eruzione cutanea sul viso e sul corpo. I primi sintomi appaiono solitamente circa una dozzina di giorni dopo l’esposizione, mentre le eruzioni cutanee compaiono nell’arco di 1-3 giorni dall’insorgere della febbre. Le lesioni si sviluppano in genere in diverse fasi prima di formare la crosta e cadere. La malattia solitamente dura dalle due alle quattro settimane. Ecco i sintomi principali: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, spossatezza, eruzioni cutanee sul volto e altre parti del corpo.
I casi di vaiolo delle scimmie nel mondo
Il primo caso importato era stato segnalato lo scorso 7 maggio dal Regno Unito, il 13-14 maggio era arrivata una nuova segnalazione sempre dal territorio britannico: altri 2 casi, e un altro probabile secondo quanto riportato dall'Organizzazione mondiale della sanità, sono stati identificati fra persone della stessa famiglia, ma come spiegato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc:"Senza una storia recente di viaggi e nessun contatto con il caso segnalato il 7 maggio". Sempre l’Ecdc ha poi riportato che il 16 maggio sono stati confermati dall'Uk Health Security Agency altri 4 casi, anche questi senza una storia di viaggi recenti in aree endemiche, e non contatti dei casi segnalati il 7 e 14 maggio. Tutti i casi segnalati il 16 maggio erano uomini che avevano asserito di avere rapporti sessuali con altri uomini (Msm). Il 18 maggio in Portogallo sono stati confermati 5 casi, oltre a 20 sospetti, tutti giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago. Otto casi sospetti anche in Spagna.
L'Ecdc ha precisato che questa "è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l'Africa occidentale e centrale. Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli Msm".
Casi di vaiolo delle scimmie sospetti e confermati sono oggetto di indagine anche negli USA, dove il Dipartimento di salute pubblica del Massachusetts ha confermato ieri un caso in un maschio adulto con un recente viaggio in Canada. Sempre in Canada, secondo quanto riportato dalla 'Bbc online’, ci sarebbero verifiche in corso su oltre una decina di casi sospetti.Ho comunicato al Ministro @robersperanza l'isolamento avvenuto all'@INMISpallanzani del primo caso a livello nazionale del cosiddetto monkey pox, "vaiolo delle scimmie".
— Alessio D'Amato (@AlessioDAmato_) May 19, 2022
La situazione è costantemente monitorata. #SaluteLazio pic.twitter.com/Ut5Rdz31FM
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