In un bar sono arrivate le grate da cantiere. In un altro la titolare ha messo a terra il nastro isolante. Hanno appeso cartelli, grandi, enormi, colorati, hanno tappezzato le porte con le nuove normative, con le nuove regole per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus.
Chi non chiude si inventa tutti gli stratagemmi. Qualcuno viene deriso dagli stolti, da quelli che fino a oggi hanno continuato a fare la vita di sempre, in barba a tutto, in barba a tutti, in barba a decreti e disposizioni, in barba ai nostri nonni, ai nostri padri, in barba alle nostre madri, in barba a chi ci ha dato la vita, donandocela, facendo sacrifici e loro non sono riusciti nemmeno a sacrificare uno spritz.
I gestori stanchi dei clienti che non rispettano le regole, di quelli che se ne fregano hanno deciso di mettere in campo soluzioni dure. Si va dai mattoni e le grate dei cantieri, al nastro isolante, fino alla chiusura totale. Per questi giorni.
A Torreselle, nel padovano, hanno preso dei mattoni forati e delle grate da cantiere, le hanno messe a un metro dal bancone del bar e hanno iniziato a servire caffè e cornetti ai loro clienti attraverso le grate, in piena regola per l'emergenza coronavirus. Un’iniziativa fa sapere, Piergiorgio Vallotto titolare del Totobar di Torreselle, che terrà fino alla fine delle restrizioni da “zona rossa”.
A Stigliano invece in provincia di Venezia, nel comune di Santa Maria di Sala, al bar Miledi in pieno centro la titolare armata di guanti e prodotti disinfettanti, ha messo il nastro isolante, di colore verde, attorno al banco. Poi ha appeso un cartello con scritto di rispettare il metro di distanza tra clienti, e di non avvicinarsi al banco quando il barista sosta in prossimità di esso. Sulla porta di ingresso poi ha anche affisso tutte le regole da seguire.
Fino ad arrivare al coraggio di compiere le decisioni più drastiche. Il Caffè Florian infatti a Venezia, uno dei più antichi cafè del mondo, del 1720, quello con all’interno, gli sfarzi, i merletti, con le opere d’arte neobarocche e moderne, ha deciso di chiudere i battenti. La decisione, dura, è stata presa per tutelare la salute di clienti e dipendenti, almeno fino al termine dell’emergenza. “Una decisione, la chiusura temporanea, «che seppur a malincuore – spiegano in una nota - è stata maturata alla luce di un aggravamento delle già numerose incognite presenti in questa situazione difficile e di allarme. Ci scusiamo con tutti i nostri clienti per il disagio e confidiamo di poter riaprire quanto prima”.
Il Caffè non ha mai chiuso un giorno, nemmeno tra le due Guerre Mondiali, nemmeno durante le maree, i fenomeni di acqua alta, l’Aqua Granda, mai. Ora chiude.Perché forse questa, per chi non lo avesse ancora capito, è una guerra, la peggiore delle guerre che ora dobbiamo combattere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.