Porta la data del 2 luglio dello scorso anno un verbale indirizzato a Costa Crociere da parte dell'Autorità portuale di Venezia, che accusa la compagnia di avere utilizzato un carburante nella zona della laguna un carburante più "sporco" di quello reso obbligatorio dall'accordo "Venice Blue Flag", che a chi gestisce crociere imponeva un contenuto di zolfo sotto lo 0,1%.
Un'intesa siglata il 10 aprile 2015 - scrive il Corriere del Veneto -, ma che fu implementata per la prima volta nel 2007. Un accordo a cui però Costa Crociere non si sarebbe attenuta, con il passaggio in laguna della sua nave Neoclassica il 18 maggio dello scorso anno.
Se la legge impone un limite di emissioni all'1,5%, la Costa in quell'occasione aveva praticamente doppiato la percentuale, con un 2,8% che le era valso un verbale da 30 mila euro, che ha portato a un contenzioso legale e alla chiusura della vicenda giudiziaria nei giorni scorsi, con un verdetto sfavorevole per la società.
Costa Crociere aveva presentato un ricorso, ma il giudice civile di Venezia, Lina Tosi, ha deciso di non dargli corso.
Se la compagni sosteneva che la Neoclassica dovesse essere esclusa dalla categoria delle "navi di linea" (il limite delle emissioni per altre categorie di navi è al 3,5%), costrette a rispettare i limiti sulle emissioni, di parere diverso si è dimostrato il tribunale."Stanti le dimensioni dell’imbarcazione e l’entità del superamento", ha sentenziato il giudice, la sanzione è corretta.
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