Ventimiglia, espulso jidahista: era un sospetto foreign fighter in Siria

La storia del venticinquenne, che risulta essersi radicalizzato in carcere, inizia nel luglio scorso, quando sbarca a Lampedusa come clandestino

Ventimiglia, espulso jidahista: era un sospetto foreign fighter in Siria

Un tunisino di 25 anni, G.K., sospettato di essere un affiliato dell’Isis e di aver combattuto come foreign fighter in Siria, è stato espulso con decreto del Prefetto di Imperia, su ordine del questore. La storia del venticinquenne, che risulta essersi radicalizzato in carcere, inizia nel luglio scorso, quando sbarca a Lampedusa come clandestino.

A quel punto viene accompagnato prima al Centro di Identificazione di Palermo, poi a quello di Potenza dal quale, tuttavia, scappa. Successivamente viene rintracciato in Francia, ma con un alias. Le autorità transalpine lo riammettono in Italia. Il giovane, che è senza documenti, afferma di essere un parrucchiere, ma gli agenti non credono che si tratta di un ragazzo in cerca di un lavoro in Italia e scavano nella sua vita.

Alcuni accertamenti della Digos hanno consentito di appurare che il venticinquenne, prima di sbarcare a Lampedusa, aveva abbracciato i dettami del Daesh. Sembra, infatti, che abbia combattuto in Siria e che le autorità tunisine lo stessero cercando proprio per questo fatto.

A quel punto, essendo cittadino indesiderato in Italia, il giovane viene prima accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino; quindi è imbarcato su un volo per Tunisi. A giugno veniva espulso un altro tunisino, pregiudicato, anch’egli radicalizzatosi in carcere.

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