Lo hanno trovato impiccato nella giornata di ieri all'interno della sua cella del carcere di Verona. La vittima, un cittadino di origine nigeriano, si trovava in carcere da gennaio in attesa di giudizio.
L'uomo, rinvenuto dagli agenti della polizia penitenziaria, è stato immediatamente portato presso l'infermeria del carcere dove i sanitari hanno provato, senza successo, a rianimarlo utilizzando anche un defibrillatore.
Il nigeriano non è l'unica vittima del carcere veronese, un altro mahgrebino è stato infatto portato d'urgenza in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale cittadino dopo aver ingerito delle pile e alcune lamette.
Infine, un detenuto nordafricano ha aggredito il personale del penitenziario armato di lametta, per poi sferrare un pugno ad un agente: la guardia è stata dichiarata guaribile in 15 giorni.
"Continuano, dunque, le condizioni di forte criticità all'interno delle carceri e dei reparti di Polizia Penitenziaria del Triveneto, e in particolare a Verona, dove sono costanti e continui eventi fortemente pregiudizievoli per l'ordine e la sicurezza interna dell'Istituto e per l'incolumità del personale di Polizia Penitenziaria'', dichiara Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del sindacato autonomo polizia enitenziaria.
Il Sappe denuncia quindi i numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre delle carceri italiane nel corso del 2018: 10.423 atti di autolesionismo (rispetto a quelli dell'anno 2017, già numerosi: 9.510), 1.
198 tentati suicidi sventati (nel 2017 furono 1.135), 7.784 colluttazioni (che erano state 7.446 l'anno prima). Alto anche il numero dei ferimenti, 1.159 ferimenti, e dei tentati omicidi in carcere, che nel 2018 sono stati 5 e nel 2017 furono 2.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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