«Si chiamava Piersanti» ha detto ad altissima voce, ieri, a Montecitorio il capogruppo Pd ed ex ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Il professore Conte, presidente del Consiglio, l'aveva citato come «congiunto di Mattarella». È bene che non vengano dimenticati i Santi protettori della cultura scientifica. È da cinquantacinque anni che viene a Erice il fior fiore della scienza mondiale. E tutti conoscono la The tower of thought (Torre del pensiero) «Piersanti Mattarella», che è stata benedetta da san Giovanni Paolo II l'8 maggio 1993.
Nello studio della Torre, che è il punto più alto di Erice, sono stati illustri esponenti della scienza provenienti da 932 università di 140 Nazioni tra cui centoquaranta Nobel. Ricordo che due di essi (Rudolf Mössbauer e Alex Müller) mi hanno raccontato di avere avuto l'idea che li ha portati al Nobel proprio in questo studio. Del ruolo di Piersanti nelle attività del Centro di Erice e della Tower of thought «Piersanti Mattarella» ho parlato nella mia lezione di apertura all'Imperial college (Londra) quando il 30 aprile 2014 ci sono state le celebrazioni in onore di Blackett che fu il mio grande maestro. Ebbi il privilegio di vincere, poco dopo la laurea, il concorso per entrare nel suo gruppo che era il più potente del mondo. Blackett, grande ammiraglio della Marina britannica, Nobel e lord, fu quello che nel 1943 vinse la battaglia del Mediterraneo riuscendo a liberare Malta e dando alla Sicilia due anni di pace (da metà 1943 a metà 1945) invece dei due più tremendi anni nella seconda guerra mondiale. Tutte queste cose le ho illustrate nel mio libro pubblicato dalla World Scientific, la più autorevole casa editrice (per la scienza).
La Eps (European Physical Society) ha dato alla Tower of thought «Piersanti Mattarella» il privilegio di essere «historic site» per il ruolo svolto tra le due superpotenze Usa-Urss negli anni della Guerra fredda. Quando nel 1989 crollò il Muro di Berlino il grande Wigner (padre del teorema del Tempo) disse: «Il muro di Berlino iniziò a cadere a Erice con il Manifesto del 1981 per una Scienza senza segreti e senza frontiere». Il Manifesto venne redatto nella Tower of thought «Piersanti Mattarella» da Paul Dirac, Piotr Kapitza e A. Z. Il Manifesto di Erice, firmato da oltre centomila scienziati di tutto il mondo, contiene un forte appello ai governi per sostenere il libero scambio di idee, scoperte e invenzioni, impegnando moralmente tutti gli scienziati, Est-Ovest-Nord-Sud, a collaborare senza segreti.
In questo Manifesto si identificava nei laboratori segreti il nemico numero uno della pace nel mondo. Nel 1985 i due più potenti capi di Stato (Usa, Urss), Reagan e Gorbaciov, dissero a Ginevra che il nemico n. 1 della pace nel mondo erano i laboratori segreti, che loro dichiararono di volere aprire. Grazie a Reagan e Gorbaciov il Manifesto di Erice divenne famoso nel mondo.
Fermi diceva che nella nostra attività bisogna cercare i buoni Santi protettori (lui citava sempre Marconi e Corbino). Il Santo protettore del Manifesto di Erice fu Piersanti Mattarella. Aprire i laboratori segreti rimane però un sogno difficilmente realizzabile. Combattere il segreto alle radici è l'unica via possibile. Nasce così il Nuovo Progetto Manhattan. Ai tempi di Reagan e Gorbaciov (1985) il futuro di tutti i popoli era in pericolo per via delle 60mila bombe H (ciascuna da un milione di tonnellate di tritolo equivalente) accumulate negli arsenali delle due superpotenze (per ciascun abitante della Terra c'erano dieci tonnellate di tritolo equivalente pronte per esplodere). Oggi il mondo non è più bipolare ma multipolare e il nemico n. 1 della pace nel mondo sono le 72 emergenze planetarie che minacciano il futuro di tutti i popoli Nord-Sud-Est-Ovest.
Se la cultura del nostro tempo, detta moderna, fosse al passo con le grandi conquiste della scienza, le 72 emergenze planetarie sarebbero al centro dell'attenzione pubblica mondiale e i governi di tutti i Paesi del mondo sarebbero impegnati a liberare il futuro dell'umanità dall'incubo delle emergenze planetarie.
È necessario proporre la realizzazione di un Nuovo Progetto Manhattan, affinché le grandi conquiste della scienza (senza segreti e senza frontiere) producano - in tempi brevi - invenzioni tecnologiche al fine di sconfiggere tutte le emergenze planetarie. Questo progetto sarebbe pura utopia se non avesse radici in ciò che è stato effettivamente realizzato partendo dal Manifesto di Erice nella lotta alle emergenze planetarie.
I risultati scientifico-tecnologici ottenuti con cento progetti-pilota in cinquanta Nazioni dimostrano che è possibile risolvere i problemi delle 72 emergenze planetarie solo se c'è volontà politica. C'è bisogno di politici come Piersanti Mattarella che abbiano nel loro cuore i valori della scienza.Antonino Zichichi
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