Potrebbe costituirsi parte civile, la famiglia di Albano Cassol, il bandito morto nella sparatoria scaturita dalla rapina a una gioielleria a Ponte di Nanto, nel Vicentino. Lo stesso scontro a fuoco per cui è indagato Graziano Stacchio, il benzinaio che ha sparato contro i banditi, per difendere, sostiene, la commessa della gioielleria.
Ora la famiglia Cassol sarebbe pronta a chiedere i danni: l'indiscrezione, ripresa stamattina in prima pagina dal Giornale di Vicenza, arriva dal campo nomadi di Fontanelle, nel Trevigiano. I parenti del bandito morto in seguito alle ferite subìte durante la rapina, infatti, hanno fatto sapere di volere partecipare all'autopsia, molto probabilmente in presenza di un loro consulente.
Nel frattempo l'esame esterno del corpo avrebbe evidenziato la presenza di una ferita appena sopra il ginocchio di Cassol: un particolare che confermerebbe la versione fornita sin da subito da Stacchio, che ha sempre sostenuto di aver mirato alle gambe dei rapinatori. Il pm ha aperto due fascicoli: già, perché oltre al procedimento contro Stacchio, riferisce il Giornale di Vicenza, anche il titolare della gioielleria Zancan sarebbe pronto a sporgere denuncia per tentato omicidio.
Nel frattempo, continuano le dimostrazioni di solidarietà, da parte del mondo della politica e delle associazioni di categoria, nei confronti di Graziano Stacchio.
In suo favore si sono pronunciati non solo Lega Nord e FDI, ma anche Confcommercio: "Di fronte alla ferocia dell'assalto di 5 uomini pronti a tutto, armati di kalashnikov, un commando militare, la reazione di Graziano Stacchio non solo è comprensibile, ma più che condivisibile", ha commentato Luca Squeri, Presidente della Commissione Sicurezza e Legalità di Confcommercio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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