Vicofaro, rissa tra stranieri e italiani aggrediti: paura in strada

Una situazione surreale quella che militari e uomini della Pubblica Assistenza si trovano a dover fronteggiare, con decine di stranieri furiosi e fuori controllo: la gente di Vicofaro continua a non poterne più

Vicofaro, rissa tra stranieri e italiani aggrediti: paura in strada

Momenti di forte tensione e di paura nella chiesa dell'accoglienza di Vicofaro (Pistoia), tra gli immigrati ospiti di don Massimo Biancalani, non presente nel momento in cui si scatena di tutto tra l'interno e l'esterno dell'edificio religioso.

Prima una rissa tra alcuni extracomunitari, a seguito della quale uno di essi, sanguinante al capo, viene assistito da un'ambulanza della Misericordia di Pistoia, poi, quando il ferito abbandona il veicolo nonostante il tentativo da parte dei sanitari di trattenerlo, la seconda ondata di violenze. Alcuni si fanno avanti per respingere con decisione lo straniero e farlo tornare indietro, non lesinando calci o spintoni. Si crea un parapiglia, con un vero e proprio assembramento di ospiti della struttura di accoglienza riversati nel piazzale antistante la chiesa, tra coloro che partecipano attivamente ai disordini e qualche curioso.

Sullo sfondo, poi, due italiani che camminano con un cane al guinzaglio guardano la scena, una cosa che non fa per nulla piacere al gruppetto dei più esagitati tra gli extracomunitari, che si fiondano verso i passanti ricoprendoli di insulti: "Che ca**o vuoi, oh?! Vaffanc***, capito? Vaffanc***. Vai via, ca**o. Stro**a di mer** te, devi morire te". Una situazione esplosiva, che i carabinieri faticano a contenere, cercando in ogni modo di riportare verso la chiesa di Vicofaro gli esagitati, oramai fuori controllo.

I militari riescono solo mettersi in mezzo, temono che da un momento all'altro la situazione possa ulteriormente degenerare, aspettano le auto con i rinforzi, perchè, come ammesso candidamente: "Qua non ce la facciamo più a contenere".

Secondo quanto riportato da Firenze Post, sarebbero due nigeriani i principali protagonisti della rissa, entrambi finiti in ospedale a Pistoia. Otto giorni di prognosi per uno di essi (soggetto che sarebbe affetto da problemi di natura psichiatrica), mentre l'altro, con temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi, è rimasto ricoverato in isolamento in attesa della verifica del tampone. Una prospettiva che ha agitato lo stesso Biancalani, come riportato nel medesimo portale:"Ci mancherebbe anche questa, in caso di positività sarebbe un disastro".

L'africano ora trattenuto nel reparto anti-Covid era stato trasferito a Spazzavento insieme ad un'altra decina di ospiti del centro di Biancalani per "alleggerire" il carico della struttura. Una scelta osteggiata, tanto che lo stesso nigeriano era tornato indietro a Vicofaro per riprendere possesso del suo letto. Da qui la nascita del parapiglia, con l'uso anche di una spranga di ferro: il lunotto posteriore dell'auto del parroco sarebbe andato in frantumi proprio in quegli attimi concitati.

Sul caso è intervenuto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (FdI): "È una questione di ordine pubblico ormai conclamata. È un problema di sistema di accoglienza che evidentemente ha fallito. Non sono solo io a dirlo, ma anche la stessa Curia che lo certifica. E che sta cercando di porvi rimedio. Non è accettabile che qui le regole non valgano per qualcuno mentre tutti sono chiusi in casa in quarantena, magari dopo aver perso il lavoro. Oltretutto mettendo a rischio la sicurezza sanitaria delle persone dentro e fuori Vicofaro", ha detto, come riferito da "Il Secolo d'Italia".

"Ho segnalato la vicenda alla prefettura e al vescovo e dal punto di vista sanitario alla Asl, nel quale si evidenziano tutte le problematiche che ci sono all’interno della parrocchia ormai fuori controllo. Inaccettabile poi far passare da colpevoli i residenti del quartiere, accusati di non essere accoglienti ai residenti. Quelle persone sono nostri concittadini, persone per bene, esasperate e al limite non solo per il Covid, ma per queste situazioni.

gente che la mattina si alza per andare a lvorare e che non ne può più di questa situazione. Bisogna porvi rimedio", ha concluso.

In corso le misure da parte della prefettura per porre rimedio alla situazione esplosiva, a partire dalla riduzione del numero degli ospiti della struttura.

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