Vincitori e vinti

In un momento del genere uno si aspetterebbe che la classe politica tutta supportasse i distinguo restano leciti l'azione del premier di turno nell'interesse del Paese

Vincitori e vinti
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Ieri, prima del colpo di scena serale con l'annuncio del congelamento dei dazi per tre mesi, avevamo sentito parlare i leader delle due più grandi democrazie del mondo, quella inglese e quella americana. Il primo, Re Carlo, ha tenuto un discorso alle nostre Camere riunite: «Noi siamo due popoli e due nazioni le cui storie sono intrecciate tra loro e con quelle del continente europeo. Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici». Il secondo, Trump, poche ore prima era stato assai più sintetico: «I Paesi mi stanno chiamando e mi baciano il culo per fare accordi», aveva detto riferendosi al terremoto provocato nell'economia mondiale dai suoi dazi. Siccome la forma è sostanza, il confronto ben dice quanto siano diverse per cultura e stile la vecchia Europa e l'America, e onestamente a noi non dispiace fare parte della prima. Ma ciò nonostante c'è chi in Italia riesce a fare peggio di Trump, e mi riferisco a chi ha subito usato quello sproloquio per mettere in difficoltà Giorgia Meloni nel suo tentativo di provare a fare ragionare il presidente americano. Dalla sinistra, infatti, si è alzato un coro quasi unanime di finta indignazione: «La Meloni va a baciare il culo a Trump», ironizzando sull'incontro che la nostra premier avrà la settimana prossima alla Casa Bianca con l'investitura dell'Unione Europea, cosa che da sola dovrebbe farci fare uno scatto d'orgoglio. Battuta facile, ma soprattutto battuta stupida che ben rivela il livello politico dell'opposizione. In un momento del genere uno si aspetterebbe che la classe politica tutta supportasse i distinguo restano leciti l'azione del premier di turno nell'interesse del Paese perché il nemico è comune e potente. Niente, questi continuano a giocare e a sperare nel tanto peggio per l'Italia tanto meglio per loro.

Poi la svolta inaspettata che ha spiazzato Giuseppe Conte, Elly Schlein e Matteo Renzi e premiato Giorgia Meloni, che da subito aveva predicato calma e moderazione: vuoi vedere che trattare a schiena diritta, a distanza o di persona, anche con chi ti insulta è sempre utile? Ma per farlo si deve avere testa, cuore e coraggio, merce non comune sugli scaffali di questa opposizione.

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