Vinitaly: spariscono i vini della Crimea

I vini della Crimea spariscono da Vinitaly. A far scattare la misura sarebbe stato un reclamo scritto del Ministero degli Esteri ucraino: siamo andati a vedere cosa è successo

Vinitaly: spariscono i vini della Crimea

Russia-Italia: “amicizia solida” intanto, però, i vini della Crimea spariscono dagli scaffali di Vinitaly 2017. Stando a quello che denunciano i media russi, infatti, gli organizzatori della più grande manifestazione dedicata a vini e distillati, in corso in quel di Verona, sarebbero stati invitati a rimuovere le bottiglie provenienti dalla Crimea dalla fiera.

I prodotti “incriminati” si dovrebbero trovare nel padiglione D, quello riservato alla Federazione Russa, assieme a quelli provenienti dai produttori di Krasnodar, Stavropol, Rostov e Dagesta. E, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stata proprio la loro collocazione a far scattare la misura. Secondo la stampa della Federazione, infatti, sarebbe intervenuto un reclamo scritto del Ministero degli Esteri ucraino: Kiev, così come gli Stati membri della Ue (inclusa l’Italia), non ha mai accettato l’adesione della penisola di Crimea alla Federazione Russa e la considera ancora una sua regione.

La notizia, snobbata dalla stampa italiana, sembra trovare conferma sul sito internet della manifestazione dove l’anninciata presenza dei vini della Crimea non trova riscontro: nell’elenco degli espositori, infatti, non compare nessuna azienda della penisola.

Noi de IlGiornale.it ci siamo quindi recati a Vinitaly2017 per cercare di chiarire questo giallo. Raggiungiamo il padiglione D e, allo stand B2, troviamo la sezione dedicata alla Crimea. A accoglierci ci sono due ragazze con lo sguardo triste e un’altra che sta confezionando degli scatoloni. Sul tavolo, completamente spoglio, sono appoggiate solo due bottiglie, le uniche di tutto lo stand, con l’etichetta che contiene la dicitura “КРЫМ” (Crimea). Chiediamo, quindi, se è possibile degustare qualcosa: “I vini sono terminati, c’è troppa richiesta, sono andati via…”, ci sentiamo rispondere dalle ragazze dello stand con la voce rotta dalla commozione.

Ma è possibile che le scorte siano davvero già esaurite? Ne abbiamo parlato con Alfredo Silvestri, produttore di vini della provincia romana e ospite fisso della fiera: “Assolutamente no, manca ancora un giorno alla fine dell’evento e mi sembra assurdo che siano

venuti con così poche bottiglie, in più agli altri stand del padiglione russo è ancora possibile degustare”. “O la Crimea è la nuova Franciacorta – dice ironico Silvestri – oppure glieli hanno fatti togliere”.

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