Dopo la violenza in casa la lettera: fratellini ringraziano la polizia

Dopo aver assistito ad un forte litigio avvenuto in casa tra i loro genitori, due bimbi hanno trascorso alcune ore in commissariato in attesa della mamma. Quest'ultima aveva ricevuto un pugno allo stomaco dal marito e stava facendo la denuncia. In quei momenti, i fratellini hanno lasciato una dedica di ringraziamento ai poliziotti

Dopo la violenza in casa la lettera: fratellini ringraziano la polizia

Sono diverse le storie che parlano di casi di aggressione e violenza perpetrate dagli uomini nei confronti delle proprie mogli all’interno delle pareti domestiche. Storie alle quali non ci si deve mai abituare. Anzi, in tal senso, sono diverse le campagne pubblicitarie e le attività svolte dalle forze dell’ordine allo scopo di invitare le vittime di violenza a denunciare i propri compagni di vita, responsabili di gesti di tale portata. Nonostante ciò, sono tante le pagine di cronaca che parlano di episodi che hanno un epilogo tragico. Altre notizie riportano anche le storie di chi riesce a denunciare i maltrattamenti subiti dopo anni di doloroso silenzio. Già, quel silenzio che viene avvertito in un primo momento come unico strumento per salvarsi dalla “vergogna “ prima di finire in pasto alle chiacchiere dei conoscenti.

Ma non solo. A volte lo stesso silenzio viene ritenuto come strumento necessario per far comprendere al proprio partner di avere messo da parte il rancore per le sofferenze patite, mostrando allo stesso tempo la fiducia di un nuovo percorso di vita insieme all’insegna del cambiamento. Le vicende raccontate ogni giorno dalle forze dell’ordine purtroppo ci raccontano che difficilmente si cambia in questi casi. L’uomo violento mantiene le sue cattive “abitudini” tornando a far del male alla sua vittima. Di fronte alla dura realtà ecco che le donne, spaventate e in cerca di aiuto si rivolgono alle forze dell’ordine del territorio locale e vengono salvate.

Proprio come in questa vicenda che stiamo per raccontare avvenuta a Torino qualche giorno fa. Un fatto che ha avuto la conseguenza non solo di accrescere la fiducia verso gli uomini in divisa, ma anche di educare i bambini a credere e ad avvicinarsi al lavoro che ogni giorno viene svolto con impegno da queste persone. Un lavoro duro, importante, che richiede tanta passione e dedizione. E questo lo hanno capito anche i bambini, figli di una coppia che da tempo si era separata a causa dell’atteggiamento violento del’uomo.

Proprio per questo motivo, qualche mattina fa i due bimbi, un maschio e una femmina, si sono ritrovati a trascorrere alcune ore dentro il commissariato Mirafiori di Torino. Erano spaventati, intimoriti. Avevano visto i loro genitori litigare per l’ennesima volta nonostante la separazione li tenesse in qualche modo lontani. Prima di andare a scuola avevano assistito ad una brutta scena dove la loro mamma e il loro papà avevano gridato, si erano presi a parole e spinte fino a quando poi l’uomo aveva colpito la donna con un pugno allo stomaco.

Da qui la corsa agli uffici di polizia. I bimbi erano in apprensione, avevano paura, tremavano. Un agente allora, per ingannare i tempi di attesa e far trascorrere ai bimbi un momento di svago, ha consegnato loro qualche libro di fiabe, una scatola di colori e dei foglietti. Ed ecco la sorpresa. I bimbi, hanno lasciato ai poliziotti dei bigliettini con delle belle parole di ringraziamento che non verranno dimenticate facilmente.

Questo quanto si legge in quei fogli: “Da grande vorrei essere pediatra, dottoressa, veterinaria , preside della scuola, poliziotta (per aiutare le persone, come Voi). Grazie per avere aiutato la mia mamma”. Un cuore finale ha suggellato l’ammirazione e la gratitudine provata nei confronti degli uomini del commissariato Mirafiori.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica