La violenza sessuale alla 60enne: in manette un marocchino irregolare

Lo straniero, sconosciuto alle banche dati in uso alle Forze di polizia, ha prima rivolto alcune domande alla donna per poi immobilizzarla e abusare di lei. Terrore nel Cesenatico

La violenza sessuale alla 60enne: in manette un marocchino irregolare

Ferma una 60enne in strada, in piena zona mare a Cesenatico e, dopo aver scambiato due parole con lei la violenta. Momenti di terrore e grande angoscia per la donna rimasta immobilizzata a subire gli abusi di un marocchino presente nel territorio italiano in maniera irregolare. L’aggressore è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Cesenatico. L’uomo, celibe e senza fissa dimora in Italia, dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale (articolo 609 bis c.p.) e lesioni personali aggravate (articoli 582, 585, 576 c.p.).

La violenza

I fatti risalgono all’undici febbraio scorso. Quel giorno la sessantenne si trovava a Gatteo, un comune della provincia di Forlì-Cesena, in Emilia-Romagna. Durante una passeggiata nel fiume Rubicone, nelle ore serali, è stata avvicinata da uno straniero, lo stesso che qualche momento dopo si sarebbe rivelato il suo spietato aggressore. Il marocchino in un primo momento avrebbe avuto un approccio per così dire normale, rivolgendo alla signora alcune domande. Un dialogo cordiale fra due sconosciuti che, nel giro di pochi minuti, si è trasformato in un vero e proprio inferno per la sessantenne. L’uomo, come si legge dalla nota degli inquirenti, “l’ha strattonata e trascinata sull’attiguo arenile dove, dopo averla colpita ripetutamente al volto, cagionandole lesioni personali, l’ha immobilizzata e costretta a subire un atto sessuale”. Poi si è dato alla fuga rifugiandosi in un’altra Regione per far perdere le proprie tracce.

Le indagini e l’arresto

Da quel momento, con la denuncia della vittima, sono partite le indagini e dopo sette giorni è stato possibile identificare l’aggressore in un marocchino irregolare sul territorio nazionale e presente solo occasionalmente nella zona della Valle del Rubicone la sera della violenza. L’aggressore è stato localizzato e raggiunto in un piccolo comune della provincia di Verona, privo dei documenti d’identità e quindi mai censito dalle banche dati in uso alle forze di polizia. Sussistendo i gravi indizi di reità e del concreto pericolo di fuga, l’indagato è stato prima sottoposto a fermo di indiziato di delitto, mentre il 30 marzo scorso è stato arrestato con ordinanza del giudice per le indagini preliminari. Dopo l’esecuzione della misura restrittiva, è stata eseguita una perquisizione nel locale dove il marocchino aveva trovato dimora, in piena zona campestre.

Lì sono stati trovati anche gli indumenti da lui indossati durante la violenza, risultati coincidenti con quelli descritti dalla vittima e registrati dalle telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali vicine al luogo del reato.

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