Tra le 126 persone risultate positive al coronavirus e ricoverate nell'ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo, in terapia intensiva ci sarebbe anche una bambina di appena un anno. Numeri e aggiornamenti sono stati forniti in queste ore durante una conferenza stampa, organizzata nella struttura ospedaliera lombarda, per fare il punto sulla situazione della zona e sul presidio attualmente sotto pressione per i numerosi accessi dell'emergenza.
La situazione della piccola
Secondo quanto riportato dal presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, la piccola avrebbe pochi giorni di vita e sarebbe arrivata in nella struttura cittadina ieri sera. Risultata positiva al test, al momento, non sarebbe intubata. La bambina, infatti, respira autonomamente ed è stata trasferita in Patologia neonatale in isolamento. In base alle prime informazioni fornite dall'ospedale, la situazione della bambina non sarebbe, per ora, particolarmente compromessa. Secondo quanto riportato da La Stampa, il direttore delle Malattie infettive del nosocomio lombardo, Marco Rizzi, nel descrivere il suo quadro avrebbe detto: "È anche vero che i bambini hanno capacità di recupero per i polmoni che sono molto superiori a quelle degli adulti. Cioè, recuperano il polmone anche molto prima", ha spiegato il medico al termine della conferenza stampa.
"Fondamentale lavoro in terapia intensiva"
In base a quanto riportato da Il Giorno, tra i 126 pazienti ricoverati nell'ospedale bergamasco, non tutti si trovano in terapia intensiva che, al momento, conta 25 posti letto, con altri 12 in terapia sub-intensiva. Secondo i dottori, "le guarigioni proseguiranno, più pazienti andranno a casa ma, nel frattempo, ne arriveranno di nuovi da curare". E puntualizzano: "Fondamentale il lavoro che si svolge in terapia intensiva".
Chi sono i ricoverati
In base ai dati forniti dal nosocomio lombardo, le persone ricoverate sono di età compresa tra i 50 e 75 anni, ma ci sono anche due giovani di 35 anni e un 81enne. Quattro, invece, sarebbero i guariti. E se la struttura accusa un po' di "stanchezza" per i numerosi accessi e viene considerato un luogo sotto pressione, per gestire questa fase più difficile sono state liberate delle aree in chirurgia e in terapia intensiva.
L'ospedale congestionato
Regione Lombardia, infatti, proprio ieri ha individuato in Seriate, sempre in provincia di Bergamo, l'ospedale di riferimento per l'emergenza, decongestionando la struttura cittadina. A spiegarlo è stato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell'Asst: "Nella nostra provincia sono stati superati i 243 pazienti positivi. Siamo sotto pressione: questi 10 giorni ci hanno impegnato parecchio".
I medici, poi, concludono: "La chiave dell'organizzazione è posizionare i pazienti che stiamo curando nel posto giusto: una buona parte della capacità organizzativa dell'ospedale di Seriate, come da indicazione regionale, sarà dedicata ai nostri pazienti malati di coronavirus. Stiamo creando il procedimento corretto per avviare il percorso di riorganizzazione: si tratta di un iter di ore per mettere in atto il tutto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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