Il video ha iniziato a circolare vorticosamente sui social, a correre di mano in mano nelle chat WhatsApp. Si tratta di un servizio andato in onda nel novembre del 2015 di TGR Leonardo, telegiornale scientifico della Rai, in cui viene presentato l'esperimento cinese su un "supervirus" polmonare in grado di attaccare l'uomo. C'è chi parla di "coincidenza", chi di complottismo, molti invece sono certi che si tratti della "prova" che il coronavirus Sars-Cov-2 sia stato creato in un laboratorio di Pechino (guarda qui il video).
"Un gruppo di ricercatori cinesi - spiegava Daniele Cerrato nel lancio del servizio - innesta una proteina presa dai pipistrelli sui virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi. E ne esce un supervirus che potrebbe colpire l'uomo. Resta chiuso nei laboratori, ovvio. Serve solo per motivi di studio. Ma vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande, solo per poterla esaminare?". Nel suo servizio, Maurizio Menicucci parlava di questo esperimento in cui gli scienziati erano riusciti a innestare una proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli, su un virus che provoca la Sars (la polmonite acuta) nei topi. I ricercatori immaginavano che l'ibrido (un "chimera virus") fosse adatto a colpire l'uomo, ipotesi poi confermata dai risultati di laboratorio. Non solo. La molecola ShCo-14, spiegava il giornalista, "permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome" e così l'organismo può contagiare l'uomo "direttamente dai pipistrelli senza passare da una specie intermedia, come il topo".
La domanda che molti ora si fanno è: si tratta del Sars-Cov2? È quel virus, creato in laboratorio dagli scienziati, ad aver messo in ginocchio prima la Cina e poi tutto il mondo? La suggestione era già circolata nei giorni scorsi, per ora non confermata da fonti ufficiali. Eppure adesso il video del TGR Leonardo sembra calzare a pennello per Covid-19. Gli ingredienti ci sono tutti: i pipistrelli, la Sars, la polmonite acuta, il virus che attacca direttamente l'uomo e lo infetta. Le coincidenze sembrano molte, tanto che pure Matteo Salvini chiede chiarezza e annuncia una interrogazione parlamentare a Conte.
In realtà gli esperimenti sul "chimera-virus" sono già stati recentemente trattati dalla stampa italiana. Il Fatto, ad esempio, ha riportato alla luce un articolo sull'argomento, sempre del 2015, pubblicato dalla rivista internazionale Nature Medicine (leggi qui). Si tratta dello stesso articolo cui si riferiva il servizio della Rai di cinque anni fa. Tuttavia, secondo David Puente, noto debunker, "nessuno degli esperti che hanno studiato il genoma del Sars-Cov2 lo ha identificato col virus chimerico utilizzato nel 2015". La pensa allo stesso modo anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani: "È sempre la stessa storia molto fantasiosa che di tanto in tanto ci costringe a smentire seccamente - ha detto al Corriere - Anche un gruppo di ricercatori britannici è dovuto di recente intervenire a supporto della linea del governo inglese". Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, infine, "non c'è nessuna evidenza che questo sia stato il meccanismo in base al quale è stato generato il Sars Cov 2. È fantabioterrorismo. Tutti i gruppi internazionali condividono la sequenza dei ceppi isolati del nuovo coronavirus e non è mai stato ipotizzato uno scenario del genere".
La diffusione virale (benedette parole) del video sui social ha costretto alla fine anche la Rai a prendere una posizione ufficiale. "Il servizio del 16 novembre 2015 andato in onda nella rubrica 'Leonardo' della TGR è tratto da una pubblicazione della rivista Nature", dice il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin. "Proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19". Sentito dall'Adnkronos, anche il conduttore Cerrato invita a "non fare collegamenti da spy story": il servizio, dice, è frutto "una ricerca che noi trovammo 4 anni fa su agenzie scientifiche internazionali. E allora fu fatto un pezzo. Ora per capire se c'è un nesso fra quel virus e la pandemia che sta scoppiano adesso, bisogna rivolgersi agli esperti, i genetisti. E uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al.
Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini), per cui la storia del virus 'creato' in laboratorio si conferma una bufala colossale. Attenzione, quindi, a non fare collegamenti da spy story. Siano gli scienziati a dire l'ultima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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