La decisione di valutare e di discutere caso per caso l'eventuale rinvio del trattamento per i pazienti oncologici, in base al rapporto tra i rischi, per il singolo e per la collettività, legati all'accesso in ospedale e i benefici attesi dal trattamento stesso, era arrivata nella giornata di ieri. La posizione dell'Associazione italiana di ongologia medica (Aiom), ripresa da Repubblica, era stata chiara, sottolineando la necessità, di fronte all'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus, di posticipare, in alcuni casi, i trattamenti anti-cancro programmati. E visto che le persone con patologie pregresse potrebbero avere complicanze più serie legate all'infezione da Covid-19, alcuni esperti hanno provato a fornire qualche consiglio per proteggersi dal contagio, che soltanto in Italia, dall'inizio dell'epidemia, ha causato 463 decessi.
Il consiglio dell'esperta
Sul proprio profilo Facebook, Adriana Bonifacino, responsabile dell'Unità diagnosi e terapia senologia dell'Oncologia medica dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, ha provato a dare qualche consiglio per proteggersi dal contagio a chi è affetto da patologie oncologiche (ma valido per chiunque): "Vedo, anche qui in ospedale, persone che si proteggono con la sciarpa. Io consiglio, nel caso in cui non si abbia la mascherina, una bandana di cotone che, una volta tolta, possa essere lavata secondo i criteri di massima igiene. La sciarpa poi la portiamo a casa e la poggiamo altrove, nella borsa, la riutilizziamo: tutti comportamenti errati".
I suggerimenti pratici
Nell'elencare alcuni accorgimenti concreti per limitare la diffusione del coronavirus, anche in casa, tra familiari, l'esperta chiarisce quali possono essere le azioni più virtuose e quelle da evitare: "Certo, la migliore soluzione sarebbero le mascherine con filotro che, peraltro, anche quelle hanno una durata limitata di otto ore. Ma c'è una carenza nazionale di questi supporti. Quelle chirurgiche proteggono meno, ma meglio di niente e anche queste si trovano con difficoltà. Impariamo a tenere le distanze di sicurezza.
"I dispositivi sono usa e getta"
Su questo punto, poi, Bonifacino ha sottolineato come le persone, finora, abbiano qualche difficoltà nel rispettare delle misure e ha scritto: "Anche oggi, in sala d'attesa, ho dovuto più volte riprendere le persone a mantenerla. E ricordo che i dispositivi sono usa e getta. Non vanno tolti e messi intorno al collo.
Non vanno temporaneamente tolti e messi su altre superfici. Piccoli accorgimenti, ma basta rifletterci su per avere cura di noi stessi e degli altri. Avanti tutta e ce la faremo con il contributo di tutti, ma proprio tutti".
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