Sono ore di enorme apprensione nel Messinese. Dopo aver ritrovato il corpo senza di Viviana Parisi nei boschi di Caronia, ora le ricerche sono concentrare su Gioele, il figlioletto di quattro anni con il quale la donna si sarebbe allonata da Venatico lo scorso lunedì. Dal giorno della scomparsa, del bimbo si sono perse completamente le tracce. Dov'è finito? In attesa che salti fuori la verità, si fa strada l'ennesimo, inquietante retroscena: Viviana potrebbe aver sepolto il piccolo di togliersi la vita. Al momento, si tratta solo di una macabra ipotesi e tutte le alte piste, compresa quella dell'omicidio, restano aperte.
Dove si trova Gioele?
Tante le domande ancora irrosolte a cui stanno tentando di rispondere gli investigatori. Tra queste, la più intricata, riguarda le sorti del bimbo di 4 anni, del quale non sono ancora pervenute notizie: si teme per la sua vita. Sebbene, infatti, la speranza sia di ritrovarlo sano e salvo a breve, la drammatica circostanza della morte di Viviana impone la formulazione di scenari ben più tragici di quelli profilati fino ad oggi. Secondo gli inquirenti, il piccolo Gioele era nel bosco dove è stata ritrovata la mamma. Il corpo della 43enne è stato rinvenuto cadavere, completamente irriconoscibile, accanto ad un traliccio dell'energia elettrica. Ma c'è un nuovo dettaglio che emerge dalle ultime ricostruzioni. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, la donna non si sarebbe gettata dal traliccio perché l'impalacatura sovrastante la struttura non evidenzierebbe segni del suo passaggio. Inoltre, particolare ancor più cruento, non si esclude che possa aver ucciso e seppellito il figlio prima di farla finita. Tuttavia, sarà l'autopsia disposta sulla salma di Viviana a chiarire la dinamica della vicenda. Al momento, restano plausibili tutte le piste delittuose.
Le ricerche
Sulla scia di questa nuova intuizione, sono state intensificate le ricerche in zona. Sul luogo del ritrovamento è giunto anche il marito di Viviana, Daniele Mondello, insieme ad altri familiari della vittima. Decine di professionisti e unità cinofile stanno scandagliando ogni centimetro del bosco di Caronia. Per affrettare i tempi, è stato disposto anche l'utilizzo di droni.
"Fino ad oggi - spiegano i vigili del fuoco - abbiamo perlustratp più di 500 ettari con l'ausilio dei cani e dei droni. Un'attività complicata perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi". Le prossime ore potrebbe essere decisive per il piccolo.
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