Volo privato per Benigni con soldi pubblici. La Corte dei Conti indaga sulla Giannini

Da rettore dell'Università per stranieri di Perugia, Stefania Giannini ha speso 22mila euro di soldi pubblici per pagare un jet privato al comico. Ora indaga la Corte dei Conti

Volo privato per Benigni con soldi pubblici. La Corte dei Conti indaga sulla Giannini

Quanto costa avere Benigni a lezione. Dante, la Divina Commedia, le lunghe digressioni sulla bellezza della lingua italiana fatte dal comico hanno un prezzo, salato. Lo sa bene il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, che si è vista recapitare una contestazione dalla Corte dei Conti di Perugia per aver utilizzato 22mila euro pubblici per pagare un aereo privato a Roberto Benigni. Allo scopo di mandarlo a Bruxelles a "regalare" le sue performance ai parlamentari europei.

I fatti risalgono all'8 novembre del 2011, quando l'attuale ministra del Pd (dopo aver abbandonato il partito di Mario Monti) era ancora rettore dell'Università umbra. Al tempo delle cerimonie per i 150 anni dell'unità d'Italia, anche la Giannini, come molti altri rettori, si è prodigata per organizzare un evento degno di tale nome. Così, ha pensato di inserirsi nell'organizzazione dell'evento dal titolo “La lingua italiana come fattore di identità e unità" che si è tenuto a Bruxelles. L'impegno che la ministra si è presa è stato quello di inviare il comico in Belgio per declamare l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso davanti ai deputati dell'Europarlamento. Sul sito dell'Università allora rettore ha scritto orgogliosa: "La Stranieri porta Roberto Benigni all'Europarlamento": Così ha alzato la cornetta ed ha chiamato la compagnia aerea privata che lo stesso comico le avrebbe indicato, decidendo di affittare un Falcon 20 e di metterlo a disposizione di Benigni e del suo staff. Secondo quanto ricostruisce Repubblica, l'aereo costò all'Università per stranieri di Perugia 16.400 euro, più 5 mila euro per una serie di spese tra cui il volo di linea Roma-Bruxelles utilizzato dal rettore Giannini (640,60 euro), le notti in albergo per sette persone e i loro ristoranti, un altro aereo su Bruxelles prenotato per un giornalista (470,90 euro) e il viaggio dello staff di Benigni all'aeroporto di Ciampino (315 euro). Totale circa 22mila euro.

La Giannini, alla ricerca di denaro per coprire le spese, avrebbe inviato richiesta al ministero dell’Istruzione per dirottare due finanziamenti precedentemente ottenuti sul conto della compagnia aerea privata. Secondo la Corte dei Conti ci sarebbe un finanziamento da 7.500 euro per Eurostudent, un progetto di ricerca per potenziali studenti all'estero, e altri 10.000 dai fondi del Miur. Non pochi, anzi troppi, se si pensa che sono stati utilizzati solo per il gusto di potersi fregiare di aver portato il comico rosso per qualche ora a declamare la Commedia. Che, per quanto "divina", non merita lo sperpero di denato pubblico: Benigni avrebbe potuto prendere una ereo di linea, spendendo meno e lasciando i soldi a disposizione degli studenti.

"Resto orgogliosa - ha detto la Giannini a Repubblica - di aver contribuito a organizzare quello straordinario evento e non sono convinta che pagare un volo di linea ad altre cinque persone sarebbe costato meno.

Benigni non chiese cachet e la spesa per il suo trasferimento fu condivisa da tutto il Consiglio di amministrazione dell'Università per stranieri". Peccato non fosse della stessa idea l'impiegato dell'ufficio acquisti, che è rimasto scandalizzato dalla quantità di soldi che l'attuale ministra stava gettando al vento. Dai comodi sedili di un Jet privato.

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