È stato iscritto nel registro degli indagati il consigliere regionale del Pd, Stefano Graziano, insieme ad altre tre persone. A coordinare le indagini sull’esponente politico casertano è la Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord. Graziano sarebbe coinvolto in un presunto voto di scambio, in occasione delle ultime elezioni amministrative di Aversa, in provincia di Caserta. Insieme al consigliere regionale è finito sotto la lente della Procura anche il consigliere comunale Pasquale Fiorenzano, eletto alle ultime comunali in una lista collegata al Pd. Per gli inquirenti, Fiorenzano avrebbe tratto beneficio dall’appoggio elettorale ottenuto dalla persona che ha denunciato il voto di scambio, anche lui sotto inchiesta. Per l’impegno profuso nella raccolta delle preferenze a favore del candidato vicino al Partito democratico era stato promesso al denunciante un posto di lavoro.
Ad assicurare l’occupazione sarebbe stato il consigliere regionale Graziano, il quale, grazie ad un tramite di fiducia (finito anch’egli nel registro degli indagati) avrebbe chiuso l’accordo. La vicenda era trapelata già immediatamente dopo la vittoria elettorale del sindaco del Pd, Alfonso Golia, il quale è completamente estraneo al fatto. L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva preannunciato le verifiche sulla tornata elettorale di Aversa per presunti scambi di voti. La chiusura delle indagini nei confronti dei quattro indagati permetterà a questi ultimi di presentare una loro memoria difensiva. Spetterà poi alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord decidere se rinviare a giudizio i consiglieri Graziano e Fiorenzano, il denunciante e la persona che ha fatto da tramite.
Da parte sua l’esponente politico del Pd si dice fiducioso nei confronti dei magistrati. “Sono tranquillo – ha detto Stefano Graziano – perché assolutamente estraneo alla vicenda che mi vede indagato. Non ho segnalato né raccomandato nessuno e questa persona, proprio per la mancata segnalazione, prima mi ha denunciato e poi ha tentato di diffamarmi utilizzando gli organi di informazione”. Il consigliere regionale, già in passato oggetto di altre indagini su presunti rapporti con esponenti della camorra, successivamente finite in una bolla di sapone, si mostra tranquillo.
“I fatti oltretutto – ha sottolineato – si riferiscono non alla mia campagna elettorale, ma a quella di un altro. Sono ancora, come in passato, fiducioso nella magistratura e perseguirò con il massimo rigore qualsiasi tentativo di attribuirmi comportamenti illeciti”.
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