Vuole il figlio maschio, algerino pesta la moglie

A Salerno chiesto il rinvio a giudizio per un 37enne algerino che vessava la moglie "colpevole" di avergli dato quattro figlie femmine

Vuole il figlio maschio, algerino pesta la moglie

Meritava di vivere l’inferno quella che, secondo il marito, era una donna indegna perché incapace di dargli l’unica cosa che veramente avrebbe desiderato: un figlio maschio. Una giovane donna di nazionalità marocchina, dopo anni di angherie e sevizie, ha trovato la forza di denunciare l’uomo, un 37enne algerino, alla Procura della Repubblica di Salerno.

I fatti, che si sono consumati tra il 2014 e il 2016, sono agghiaccianti e restituiscono il quadro di un uomo estremamente geloso e possessivo, che con la scusa delle tradizioni islamiche imponeva alla moglie una vita da carcerata, tenendola praticamente reclusa in casa. Una storia che, come riporta Il Mattino, da Capaccio Paestum è arrivata adesso sulla scrivania dei magistrati che ora hanno chiesto il rinvio a giudizio per il marito musulmano che, nel frattempo, s’è dato alla fuga e risulta irreperibile.

Stando alla denuncia presentata nel marzo dello scorso anno dalla signora, la vita coniugale con quel marito possessivo e fin troppo “tradizionalista” era un vero e proprio inferno in terra. Il già precario equilibrio della coppia è stato definitivamente minato quando la donna, nel 2015, dà alla luce la quarta figlia. Tutte femmine. Per l’uomo era l’ennesimo smacco. Lui voleva un figlio maschio. E lei non era stata capace di darglielo. Questo, per quel 37enne nordafricano, era stata l’ultima e definitiva offesa. La violenza, che già la donna conosceva ogni qualvolta si permetteva di uscire di casa senza di lui, è diventata un incubo quotidiano.

Così giù botte, davanti alle stesse figlie della coppia e addirittura aggressioni con un coltello e tizzoni ardenti. Lui l'aveva segregata in casa, le aveva tolto tutti i documenti, per impedirle di uscire di casa, per legarla ai suoi voleri di padre e marito padrone. Per questo tutte le ferite riportate dalla moglie non venivano mai curate né tantomeno refertate in ospedale. Tuttavia la donna ha trovato il coraggio di scardinare quella gabbia di terrore e violenza. Così, approfittando di un'assenza del marito, s'è rivolta ai carabinieri prima e ai magistrati poi svelando loro il suo dramma.

Adesso, dopo la presentazione di una denuncia, i magistrati salernitani hanno deciso di chiedere, a carico del

marito algerino, il rinvio a giudizio nell’udienza preliminare prevista per il prossimo mese di giugno. L'uomo, però, sarebbe riuscito a far perdere ogni traccia di sé. Almeno per ora, infatti, il 37enne risulta irreperibile.

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