Aimo e Nadia BistRo, il regno del bello

Il terzo locale del gruppo di Negrini e Pisani si trova in via Matteo Bandello e conta sull’arredamento della designer Rossana Orlandi, che ne ha fatto un elegante salotto. In cucina un’altra donna, la giovane Sabina Macrì, che dà un accento personale alla tradizionale attenzione per gli ingredienti e le tradizioni italiane dei tre locali A&N

Aimo e Nadia BistRo, il regno del bello
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Si chiama Aimo e Nadia BistRo e quel Ro finale fa tutta la differenza del mondo. Perché sono le iniziali di Rossana Orlandi, la designer che ha la galleria lì accanto e che nel terzo ristorante in ordine di formalità del celebre marchio della ristorazione milanese ha messo in campo il suo gusto e la sua personalità allo scopo di far stare meglio il cliente. Arredi, tessuti e opere d’arte, pezzi vintage, le carte da parati e le stampe di Etro Home, la sala dell’ingresso, dominata dal bancone bar, decorata con sedute di Jaime Hayon e opere volutamente ironiche, come la Finestra di Anotherview. E poi un privé arricchito delle sedie di riciclo di Piet Hein Eek, la sala con la cucina a vista arredata con le sedie d’ispirazione déco create da Nika Zupanc, lo chandelier viola di Jacopo Foggini in metacrilato e l’elegante scultura del duo McCollin Bryan in ottone.

Bello è bello il locale al numero 14 di via Matteo Bandello, in zona Conciliazione. Ma non si tratta di un’estetica fine a se stessa ma di un modo di rendere plastico il senso di ospitalità di Stefania Moroni - figlia di Aimo e Nadia che nel 1962 aprirono nella periferia milanese una trattoria toscana che nel corso dei decenni sarebbe diventato uno dei più raffinati ristoranti cittadini, il Luogo di Aimo e Nadia – e di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, i due chef che hanno raccolto il testimone del marchio, mantenendo intatto il concetto di qualità assoluta ma con una visione più contemporanea. Che ha portato nel 2018 all’apertura di due nuovi locali che si sono affiancati a quello stellato di via Montecuccoli: Vòce Aimo e Nadia in piazza della Scala e appunto Aimo e Nadio BistRo.

La cucina del BistRo è da un paio di anni affidata alla brava Sabrina Macrì, che ha dapprima frequentato la prestigiosa Alma, poi ha lavorato al Ristorante Quadri di Venezia e nel 2019 è approdata al Luogo, dove Negrini e Pisani hanno avuto modo di apprezzarne la dedizione e il talento. Emiliana di Borgo Val di Taro anche se calabrese di origine, dà indubbiamente un tono originale alla classica dizione italianista di Aimo e Nadia, puntando su ingredienti di alta qualità, su un risultato semplice anche quando è frutto di tecniche elaboratissime e su una propensione al sapore pieno, soddisfacente. Del resto questo è pur sempre un bistrot, che deve tenersi a debita distanza dalle spesso cervellotiche soluzioni del fine dining.

Nel corso di una mia recente visita serale ho potuto apprezzare i suoi progressi e la maggiore consapevolezza. Tra gli antipasti ho scelto un’ottima Tartare di Fassona piemontese, erbe aromatiche croccanti, salsa di anacardi, scalogno, zenzero e una Panzanella di verdure di stagione, seppie dell’Adriatico, olive taggiasche, pomodori, cetrioli, un vero riassunto di italianità. Non ho assaggiato ma mi ha incuriosito molto l’Uovo alla pamigiana con melanzana viola siciliana e salsa al rafano. Tra i primi, nei quali Sabrina sembra credere molto, i Tortelli fatti in casa, ripieni di erbette e ricotta di bufala, pommarola, basilico ligure ma ho un buon ricordo da una visita precedente anche del Risotto Gran riserva Carnaroli, zucchine trombetta alla scapece, bergamotto calabrese. In carta, come in tutti i locali A&N, un’interpretazione particolarmente interessante della Zuppa etrusca, piatto bandiera che in questo caso diventa un omaggio a Nadia: farro, verdure dell’orto, legumi al finocchietto selvatico. Tra i secondi ho adorato la Costoletta di agnello alla milanese, patate della Sila al rosmarino e maionese (peraltro il prezzo, 30 euro, è inferiore a quello di molte “edizioni” assai meno riuscite in giro per Milano) mentre anche la Passatina di fagioli cannellini, calamaretti alla plancia, pomodorini confit. Tra i dolci la Torta di rose, pesche sciroppate, gelato all’amaretto e l’inesorabile Tiramisù del bistRo.

I prezzi vanno dai 19 ai 23 euro per gli antipasti, dai 25 al 26 per i primi, dal 30 al 32 per i secondi, 12 per i dolci.

Chi vuole può scegliere il menu degustazione a 120 euro (sei piatti) e l’Omaggio ad Aimo e Nadia (4 piatti, 110 euro). La carta dei vini non è smisurata ma giusta per quantità e varietà ed è ben guidata da Beatrice Perin, che purtroppo è destinata ad andarsene. Ma sono certo che il servizio resterà all’altezza.

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