Tutto iniziò da una pizza. Quella che nel 1993 Niccolò Marzichi Lenzi si trovò a mangiare in casa, con un amico, quando aveva sedici anni. Quando si trattò di scegliere cosa bere con quel semplice pasto, Niccolò decise per una volta di non fare ricorso alla solita birretta, ma decise di scendere in cantina. “Ero solo, non avevo nessuno a cui chiedere consiglio. Decisi di evitare le etichette che mi sembravano costose e scelsi una bottiglia tutta impolverata”. Era un Haut Brion 1982. Forse qualcuno lo avrà rimproverato per quel piccolo “furto”, ma di certo quel giorno nacque la passione di Niccolò per il vino.
Va detto certo che Niccolò era agevolato. In poche famiglie italiane ci sono cantine di quello spessore. E soprattutto poche famiglie sono come gli Antinori, uno dei grandi nomi dell’enologia italiana. Niccolò è figlio di Ilaria Antinori e nipote di Piero e Ludovico. Quindi nel vino ci sarebbe probabilmente finito comunque. Niccolò è l’amministratore delegato di Tenuta di Biserno, che dopo tanto tempo ha riunito i tre fratelli in un progetto comune, ma dal 2012 è anche il protagonista di un percorso proprio con l’azienda Le Crocine, che gestisce con la miglie Joy Green, sorella gemerlla dell’attrice Eva. «Abbiamo iniziato per pura passione -spiega Marzichi Lenzi -. Volevamo produrre un vino con le nostre mani e sperimentare per raggiungere l’obiettivo di mettere in bottiglia qualcosa che in primis piacesse a noi, ossia un vino fruttato, equilibrato, speziato e vivace, di personalità, che riflettesse la varietà e la provenienza».
L’azienda Le Crocine si trova tra Bolgheri e Bibbona. Qui Niccolò dodici anni fa inizia a vinificare le uve acquistate da viticoltori vicini sotto la tettoia di un garage. I primi risultati sono incoraggianti e nel 2016 l’azienda si struttura dotandosi di impianti di vinificazione. «La nostra fortuna - sottolinea Marzichi Lenzi - deriva dal fatto che viviamo in una zona altamente vocata per la cultura della vite, dove le diverse tipologie di terroir e i numerosissimi produttori ci consentono di poterci approvvigionare di uve dalle migliori zone, in base allo stile di vino che cerchiamo di ottenere per quell’annata”. Già, perché Niccolò e Joy non hanno vigneti di proprietà o in affitto ma acquistano le uve per produrre i propri vini, pratica guardata con ingiustificata diffidenza in Italia ma che invece ha grandi esempi in Borgogna e nella Napa Valley e che consente di ottenere un “métisage” delle uve selezionate e quindi vini stilisticamente molto vari. “A patto – spiega Marzichi Lenzi – di pagare un prezzo maggiorato ai produttori perché non cadano nella tentazione di aumentare la resa diminuendo la qualità”.
E veniamo ai vini. La title track (Le Crocine che ho assaggiato nell’annata 2022) è un Toscana igt che conta un 70 per cento di Cabernet Franc, un 20 di Merlot e un 10 di Cabernet Sauvignon e fa otto mesi di barrique di legno francese. Un vino che ha un naso di frutta rossa e una bocca piena e affilata, con la freschezza che Marzichi Lenzi ricerca coke cifra stilistica.
La Cuvée Eva, chiaramente dedicata alla sorella della titolare, è un Igt Toscana, interessante esemplare di Cabernet Franc in purezza da uve provenienti da vigneti certificati bio. Anch’essa è una 2022 e anch’essa fa otto mesi di barrique e ne esce con una spiccata personalità che si esprime al naso con note di frutti rossi e balsamiche e in bocca con una freschezza davvero inebriante che allunga il sorso. Un grande vino che promette una grande longevità.
C’è anche un Bolgheri Doc, il Le Crocine 57022, che non ho assaggiato ma è un 80 per cento Cabernet Sauvignon e 20 Merlot. Le Crocine produce all’incirca 20mila bottiglie in totale ed esporta al 90 per cento, soprattutto in Svizzera, Germania, Belgio e USA. In Italia distribuisce attraverso il canale horeca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.