Sommariva del Bosco, la capitale del miele

Nella piccola località del Roero dal 18 al 21 settembre andrà in scena la diciottesima edizione del festival dedicato al prodotto delle api di cui Tonino Strumia, animatore dell’iniziativa, è instancabile cacciatore. Se ne potranno degustare anche di rarissimi, come la melata di nocciolo, tipica del territorio, e quello al fieno greco, dalle notevoli capacità benefiche

Sommariva del Bosco, la capitale del miele
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Tonino Strumia si definisce il cacciatore di mieli ed è un personaggio unico, un pensionato che avrebbe potuto ereditare l’agenzia di pompe funebri del papà ma ha preferito trasformarsi in un dispensatore di dolcezza, dapprima gestendo con la moglie una bottega-pasticceria che lui definiva un “trovarobe” e oggi organizzando Amé l’Amèl, il festival dei mieli che è giunto alla sua diciottesima edizione e che ogni anno porta a Sommariva del Bosco, la “porta del Roero”, migliaia di appassionati, anche grazie alla presenza sul territorio di ben quattro botteghe del miele, ciascuna caratterizzata da un’arnia dipinta da un artista e tutte impegnate anche nel corso dell’anno a rispettare la regola di vendere almeno venti tipologia di mieli, uno dei quali del Roero e due da presìdi Slow Food.

Amé l'Amèl, un assortimento di mieli

Il festival si svolgerà dal 18 al 21 settembre e propone un fitto programma di concerti, serate danzanti, passeggiate, spettacoli di falconeria. La giornata clou è l’ultima, quella di domenica 21, che alle 16 avrà come momento clou un convegno moderato dalla giornalista Barbara Anghilante e che vedrà confrontarsi sul tema del miele oltre allo stesso Strumia, l’esperto apistico Claudio Cauda, il tecnico Aspromiele Marco Bergero, il responsabile presìdi mieli di alta montagna Roberto Sambo, la presidente del comitato per l’imprenditoria femminile presso la Camera di Commercio di Cuneo Monia Rullo e lo chef televisivo Daniele Persegani. Ci sarà anche uno stand per la degustazione sensoriale del miele curato da Dario Pozzolo.

Tonino Strumia
Tonino Strumia

Ma naturalmente la vera chicca sarà la possibilità di degustare i tanti mieli selezionati da Strumia, dai più diffusi ai più rari. Alcuni esempi? Acacia, millefiori, castagna, melata, melata di nocciolo (produzione questa rarissima e tipica del Roero, meno dolce degli altri mieli e con sentori di caramello, malto e un retrogusto di crema di nocciola), fieno greco, salvia, santoreggia, timo, eucalipto, tiglio, barena (il miele della laguna), astragalo, cardo, girasole.

Ma l’elenco è lungo, si va dal coriandolo al rosmarino, dal cappero al caffè, dal limone di Sorrento all’asfodelo, dalla lavanda selvatica al biancospino, daò grano saraceno al tabacco selvatico. Di ognuno verranno esplorati non solo gli aspetti “gastronomici” e organolettici ma anche le grandi virtù benefiche.

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