È morta l'icona della moda Iris Apfel, simbolo del fashion e del design

Scomparsa all'età di 102, l'icona assoluta della moda e del design Iris Apfel. Aveva rivoluzionato il mondo dei decordi d'interni arrivando a restaurare anche la Casa Bianca

Foto per la campagna H&M
Foto per la campagna H&M
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Se ne è andata all'età di 102 anni, tanti per un essere umano ma pochi per lei, Iris Apfel, punto di riferimento del fashion e del design mondiale. Come Andy Warhol e Coco Chanel il suo insegnamento e il suo stile rimarranno per sempre, così come quel suo essere riconoscibile e multitasking passando dall'essere una creativa, modella, una "starlet della terza età" come amava definirsi e icona assoluta di stile. A dare notizia, la sua agente, Lori Sale: "lavorare al suo fianco è stato l'onore di una vita", ha scritto nel post sui social.

Un lungo percorso artistico

Era nata il 29 agosto del 1921 a New York come Iris Barrel (il suo cognome da nubile), nella zona di Astoria del quartiere Queens, da genitori ebrei. Il padre, Samuel Barrel, possedeva un’azie nda di vetri e specchi, e la madre Sadye una boutique di moda. Studia poi storia dell’arte alla New York University e frequenta la scuola d’arte dell’università del Wisconsin. Lavora per la rivista Women’s Wear Daily, per la designer di interni Eleanor Johnson, e come assistente dell’illustratore Robert Goodman.

Aveva poi iniziato molto presto la carriera di design di interni, prima da sola, poi insieme al marito Carl Apfel (di cui volle anche lavorativamente prendere il cognome) che incontra nel 1948 e sposa un anno dopo arrivando con lui a lavorare nei posti più prestigiosi come per il restauro della Casa Bianca. Per il mondo però fino al 2005 è rimasta un "segreto" ben custodito del mondo della moda e del design, e per quanto famosa nell'ambiente, pochissimi al di fuori di certi circoli avevano idea di chi fosse questa signora eccentrica dai capelli bianchissimi, gli inseparabili occhiali oversize gli outfit sgargianti e gioielli vistosi, nonostante sia lei che il marito fossero stati fino a quel momento tra i designer d'interni più stimati e influenti del XX secolo.

Con lui nel 1950 fondò l’azienda tessile Old World Weavers, che diressero insieme fino al 1992, quando la cedettero all’azienda tessile Stark. Apfel aveva raccontato che all’epoca lei e il marito andavano sempre due volte all’anno in Europa, viaggiando con bauli lunghi alcuni metri, per portarsi a casa tessuti e chincaglierie, con cui riempivano le sue case di Palm Beach e New York, oltre ad altri magazzini in città, e da cui prendeva ispirazione.

Il colore era la sua "musa" ispiratice, che portava all'eccesso incrociandolo con abbinamenti fino a quel momento considerati azzardati. A questo aggiunge il lavoro nel mondo della moda con campagne pubblicitarie, fotografie d'autore e un documentario sulla sua vita diretto dal celebre regista Albert Maysles nel 2014.

Influencer molto creativa

Lei non si considerava bella: "Non sono bella, e non lo sarò mai. Ma non importa. Posseggo qualcosa di molto meglio: lo stile", ma proprio come Coco Chanel il suo carattere e la sua forza la resero irresistibile. Grande il suo talento di mescolare pezzi firmati a oggetti vintage, di sfoggiare con orgoglio i colori e di essere assolutamene fuori dagli schemi che la resero unica e inimitabile.

Nel 2005, la sua collezione personale di accessori e abiti vintage e firmati divenne oggetto di una mostra al Metropolitan Museum of Art di New York, intitolata Rara Avis: the Irreverent Iris Apfel. "La sua originalità si rivela tipicamente nel suo mix di alta e bassa moda: l'alta moda Dior con i reperti del mercatino delle pulci, paramenti ecclesiastici del XIX secolo con pantaloni in lucertola di Dolce & Gabbana. Con notevole brio e discernimento, combina colori, trame e motivi senza riguardo al periodo, alla provenienza e, in definitiva, alle convenzioni estetiche" si legge nella presentazione.

Il lavoro il suo scopo di vita

Infaticabile, fino allo

scorso anno quando aveva 101 anni, Apfel aveva collaborato a una linea di make up, realizzando la sua prima campagna beauty, un modo per vincere il tempo, che a prescindere dalla sua scomparsa l'ha resa comunque immortale.

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