"In solidarietà al popolo ucraino". Così Banksy, il celebre artista e writer britannico, ha rivendicato sette murales comparsi negli scorsi giorni a Horenka, Borodyanka e altri villaggi al confine di Kiev, dove la guerra ha lasciato dietro di sè morte e devastazione. Con un video pubblicato sulla sua pagina Instagram, Bansky ha ufficializzato la sua incursione in Ucraina per realizzare sette graffiti sui muri di palazzi, abitazioni e edifici pubblici distrutti dalle bombe della guerra, che da mesi sta sconvolgendo il Paese.
I sette murales
Nei giorni scorsi Banksy si era già auto attribuito il graffito, raffigurante una giovane ginnasta in bilico sulle macerie, comparso a Borodyanka. Lo aveva reso noto sempre su Instagram, dove aveva condiviso gli scatti della sua opera sulla facciata di un edificio dilaniato dalle bombe. Nelle scorse ore, l'artista inglese ha rivendicato altri sei murales, che sono comparsi in altri villaggi ai confini con la città di Kiev: il graffito che immortala due bambini che trasformano una trappola in altalena; una signora con indosso una vestaglia con maschera antigas e estintore alla mano; un anziano che si fa il bagno in una vasca impressa sul muro diroccato; una ballerina che danza sulle macerie con un nastro in mano. Più i due murales provocazione contro Putin e la Russia: il primo, che raffigura un organo sessuale maschile al posto di un missile d'ordinanza sopra un mezzo militare marchiato con la Z delle forze d'invasione di Mosca e il secondo, con un ragazzino judoka che mette al tappeto un adulto, che per molti sarebbe Putin.
Murales e impegno politico
"I più grandi crimini del mondo non sono commessi da persone che infrangono le regole, ma da persone che seguono le regole. Sono le persone che seguono gli ordini che sganciano le bombe e massacrano i villaggi", aveva dichiarato tempo fa l'artista, che è nel 2020 ha finanziato e dipinto una motovedetta francese per il soccorso dei migranti in mare.
Oggi Banksy è tornato a dire la sua attraverso l'arte, ma il viaggio in Ucraina non è la prima missione fatta dal writer inglese in territori di conflitto. L'artista si era già espresso con i graffiti a favore della causa palestinese e contro Israele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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