L'incredibile storia del gatto che sopravvisse a tre naufragi durante la Seconda Guerra Mondiale

L'incredibile storia di Oscar, il gatto definito "l'inaffondabile Sam", considerato un eroe del mare per essere scampato a ben tre naufragi

Un'immagine dell'epoca di un marinaio con in braccio il gatto Oscar
Un'immagine dell'epoca di un marinaio con in braccio il gatto Oscar
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Per la Marina è considerato un vero e proprio eroe, ma non tutti conoscono la storia di Oscar, un bellissimo gatto bianco e nero diventato un "marinario" leggendario sopravvissuto all'affondamento di tre navi, tanto da essere soprannominato "Sam l'inaffondabile".

La storia di Oscar

La sua "leggenda", come in molti la considerano, inizia quando Oscar viene portatoa bordo della Bismark, uno dei gioielli militari dell'esercito nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Una vera e propria macchina da guerra lunga oltre 250 metri e larga 36, famosa soprattutto per i suoi lunghi cannoni, vero punto di forza.

Quando a maggio del 1941 venne messa in mare, Oscar era a bordo, non si sa se ci fosse salito da solo oppure portato dai marinai per cacciare i topi, visto che all’epoca il ruolo di gatto di bordo era una posizione riconosciuta ufficialmente da diverse marine. Quando il 26 maggio diversi caccia della portaerei britannica della Ark Royal affondarono la Bismark nell'Atlantico, a 470 miglia ad over della Francia, il micio fu uno dei pochi sopravvisuti. Morirono in quell'affondamento 2104 uomini e soltanto 116 riuscirono a salvarsi.

Il salvataggio

Fu dal cacciatorpediniere Cossack che si accorsero che sopra un pezzo di relitto in mezzo a centinaia di cadaveri gallegianti, c'era un gatto bagnato ma vivo e saldamente attaccato al pezzo di legno. Quando viene recuperato i marinai decisero di chiamarlo Oscar, un nome dato non a caso perché nel Codice internazionale dei segnali la lettera "O" sta per "uomo in mare". Oscar diventò quindi il gatto di bordo, amato e coccolato dai 190 marinai della Cossack, ma la tranquillità sarebbe durata poco visti i venti di guerra del periodo.

Ad ottobre dello stesso anni infatti, il cacciatorpediniere fu colpito dal sottomarino tedesco U563 a 30 miglia al largo dalla costa di Gibilterra. Nello scontro morirono 159 marinai inglesi, ma ancora una volta non il gatto, che ormai era noto anche con il soprannome di "Unsinkable Sam" (l'inaffondabile Sam). Anche questa volta, fradicio e saldamente aggrappato ad un pezzo di relitto, venne salvato. A farlo fu il cacciatorpediniere Legion che oltre ai superstiti portò a bordo anche Oscar.

Il terzo affondamento

Per qualche mese il "fortunato gatto" rimase a terra ma poi fu "arruolato" nuovamente e mandato a bordo della Ark Royal come cacciatore di topi. Ironia della sorte proprio quella che aveva contribuito all'affondamento della Bismark. Ma anche qui, e per la terza volta, la nave venne affondata il 13 di novembre dal sommergibile tedesco U81 mentre rientrava da un'operazione nelle acque di Malta. Anche in questo caso molti furono i marinai che morirono ma tra le 1600 persone che vennero salvate c'era ancora una volta Oscar, portato "all'asciutto" da un motoscavo che si trovava lì in quel momento. I suoi salvatori lo descrissero all'epoca: “arrabbiato ma pressoché illeso”. Una fortuna incredibile che confermava il nome "l'inaffondabile" dato dai primi marinai che si erano presi cura di lui.

La "pensione" a terra ferma

Dopo queste avventure Oscar passò gli ultimi anni della sua vita sulla terra. Venne affidato al feldmaresciallo del governatore di Gibilterra, John Standish Surtees Prendergast Vereker, che lo portò nella sua dimora dove il felino passò le sue giornate a cacciare i topi. Venne trattato proprio come un eroe di guerra sopravvissuto, amato e rispettato da tutti.

Di lui esistono molte immagini ma anche un ritratto a pastello intitolato Oscar, il gatto della Bismarck dell’artista Georgina Shaw-Baker che si trova ora al National Maritime Museum di Greenwich.

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