Il costo della vita è aumentato, questo è noto. Ma adesso è anche supportato dai numeri: secondo il rapporto Worldwide Cost of Living 2022 redatto dall'Economist Intelligence Unit (Eiu), il costo medio della vita è aumentato dell'8,1 per cento nel 2022. Parliamo dell’aumento più veloce degli ultimi venti anni. E non mancano le novità nella classifica delle città più care al mondo: New York e Singapore hanno superato in vetta Tel Aviv. Da segnalare, inoltre, il boom delle città russe.
La nuova classifica
Come anticipato, a guidare il rapporto Worldwide Cost of Living 2022 è il tandem New York-Singapore, in vetta a pari merito. Scala al terzo posto Tel Aviv, prima della classe dodici mesi fa. Quarto posto a pari merito per Hong Kong e Los Angeles. Poi al sesto posto Zurigo, al settimo posto Ginevra, all'ottavo posto San Francisco. A chiudere la classifica due capitali europee, Parigi e Copenaghen.
Mosca e San Pietroburgo hanno scalato la classifica di 88 e 70 posizioni - hanno influito enormemente le sanzioni occidentali al Paese di Vladimir Putin - mentre Kiev non è stata presa in considerazione. Tre città hanno rifiutato di prendere parte all'elenco: Stoccolma, Lione e Lussemburgo. Passando invece alle città meno care, il primo posto è di Damasco (Siria), seguita da Tripoli (Libia), Teheran (Iran), Tunisi (Tunisia), Tashkent (Uzbekistan) e Karachi (Pakistan).
I fattori in gioco
L'aumento vertiginoso del costo della via è legato a diversi fattori. Upasana Dutt, leader del team di ricerca, ha acceso i riflettori sulla guerra in Ucraina, le sanzioni occidentali alla Russia e le politiche draconiane della Cina. Elementi che hanno causato una crisi del costo della vita in tutto il mondo anche grazie al rialzo dei tassi di interesse e alle variazioni dei tassi di cambio."Si tratta del più forte aumento dei prezzi che abbiamo visto nei venti anni per i quali disponiamo di dati digitali", l'analisi perentoria. Gli esperti hanno inoltre posto l'accento anche sull'aumento dei prezzi della benzina, del cibo, dei servizi pubblici e dei beni per la casa. Un altro fattore citato dall'EIU è stato il valore disomogeneo dell'euro, utilizzato da alcune ma non da tutte le città europee nell'elenco di quest'anno. Ma secondo gli esperti dell'Economist presto potrebbero arrivare delle buone notizie.
I problemi della catena di approvvigionamento potrebbero terminare a stretto giro, con la diminuzione di domanda e del costo del trasporto. Nel 2023, infatti, i prezzi delle materie prime per energia, cibo e metalli dovrebbero scendere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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