"Nomina almeno 3 draq queen". Un dibattito surreale tra candidati sindaci quello andato in scena a San Francisco e che la dice lunga su dove può arrivare la follia della cultura woke. La sindaca del partito democratico, London Breed, ha infatti ha chiesto al suo sfidante Mark Farrell di nominare tre consiglieri Lgbtq per la sua campagna e tre drag queen o di dimostrare la sua lealtà alla causa. Durante il dibattito svoltosi lunedì scorso, a ciascun candidato è stata data l'opportunità di porre una domanda a un avversario e Breed ha sfruttato l'opportunità per chiedere a Farrell di dimostrare la sua vicinanza alla comunità Lgbtq presente storicamente nella città californiana. Ennesima follia woke che proviene dalla roccaforte liberal degli Stati Uniti: la California, in una città dov'è impossibile emergere politicamente senza aver giurato fedeltà alla causa Lgbtq.
Il dibattito tra candidati sindaci
"Vorrei fare una domanda a Mark. Sei stato al Club Democratico Lgbt Harvey Milk e non sei riuscito a nominare nessun consigliere Lgbtq della tua campagna. La settimana scorsa eri al dibattito e non sei riuscito a nominare nessuna drag queen", ha detto Breed. "Mi chiedevo se potesse farlo, questa è un'opportunità per riscattarsi. E se potesse nominare tre consiglieri Lgbtq per la sua campagna e tre drag queen di San Francisco", ha insistito Breed. Farrell ha repllicato spiegando di voler "mantenere l'impegno nel sostenere la comunità queer" cittadina e di essere l'autore di varie leggi che avrebbero aiutato le coppie dello stesso sesso e la stessa "comunità lgbtq".
La città californiana, già Mecca degli hippies negli anni '60 e della cosiddetta "controcultura", è universalmente riconosciuta come la capitale più vicina alle istanze Lgbtq del mondo. Tant'è vero che la bandiera arcobaleno è stata disegnata proprio a San Francisco e qui ha fatto il suo debutto. Nel 1977 Harvey Milk fu infatti il primo cittadino apertamente omosessuale a ricoprire un'importante carica pubblica nella Corte dei Supervisori, prima di essere assassinato l'anno successivo da Dan White insieme all'allora primo cittadino progressista, George Moscone. Il Gay Freedom Day Committee - oggi San Francisco Lgbt Pride Celebration Committee - decise così che per commemorare la morte dell'attivista, poi reso famoso anche dall'omonimo film con Sean Penn, la bandiera arcobaleno doveva essere sventolata sui pali della luce lungo una delle strade principali della città per la Gay Freedom Day Parade del 1979. Negli ultimi anni, tuttavia, quella storia nobile è diventata oggetto di ossessione identitaria da parte degli ultra-progressisti, assumendo forme persino grottesche come le sparate sulle draq queen della sindaca London Breed.
Drag queen nello staff del sindaco
La sindaca di San Francisco, in carica dal 2018, prima donna afroamericana a ricoprire la carica di prima cittadina, non è nuova a certe iniziative alquanto stravaganti. Nelle scorse settimane, infatti, ha nominato la drag queen performer "Honey Mahogany" direttrice dell'Ufficio per le iniziative transgender della città.
"In questo momento, in tutto il Paese, la cultura e la comunità transgender e Lgbtq sono sotto attacco, ma a San Francisco continuiamo ad abbracciare e a celebrare gli straordinari individui e le organizzazioni che, attraverso la loro difesa e la loro arte, hanno contribuito alla nostra storia di giustizia sociale ed equità", ha dichiarato Breed in un comunicato stampa. Ma la domanda rimane inevasa: davvero per essere un buon sindaco di una città così importante occorre conoscere delle drag queen?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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