Sopravvissuta a guerre mondiali e Covid. È morta a 117 anni la nonna più anziana del mondo

Si è spenta a 117 anni la donna più anziana del mondo. Nella sua vita aveva superato guerre e anche il covid. Il suo dna studiato dagli scienziati

Sopravvissuta a guerre mondiali e Covid. È morta a 117 anni la nonna più anziana del mondo
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"Se n’è andata come voleva: mentre dormiva, tranquilla e senza dolore", con questo messaggio i familiari di Maria Branyas, hanno annunciato su X la morte della donna più anziana del mondo, che a marzo aveva spento 117 candeline.

La sua eredita

Nel lungo messaggio i familiari l'hanno ricordata per la bontà, la dolcezza e i preziosi consigli, riportando anche le sue parole pronunciate qualche giorno prima del decesso: "Un giorno che non conosco, ma che è molto vicino, questo lungo viaggio sarà terminato. La morte mi troverà stanca di aver vissuto tanto, ma voglio essere ricordata sorridente, libera e soddisfatta". Dopo la sua scomparsa l'attuale donna più anziana al mondo diventa la giapponese Tomka Itooka, più giovane di lei di soli 10 mesi.

La sua vita

Era nata a San Francisco da una famiglia di origini Catalane il 4 marzo del 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale si imbarcò con i genitori su una nave diretta in Spagna, dove non arrivò mai il padre, morto di tubercolosi durante il viaggio. Con la madre si stabillì poi a Barcellona e nel 1931, cinque anni prima della Guerra Civile Spagnola, sposò un medico con cui ha vissuto fino alla sua morte all’età di 72 anni.

La coppia, fu capace di superare anche la Seconda Guerra Mondiale ed ebbe tre figli e, nel corso degli anni, 11 nipoti e decine di pronipoti. Nel 2020, poco dopo aver festeggiato i 113 anni di età, aveva contratto il Covid ma dopo un breve isolamento in casa si era ripresa del tutto.

Il suo caso studiato dalla scienza

Raggiungere un'età come quella di Maria non è cosa da tutti, per questo la scienza si è interessata a lei. Il ricercatore Manuel Esteller dell’Università di Barcellona, ha studiato il suo Dna per capire quale fosse non solo il segreto della sua longevità, ma anche della sua buona salute: "Le sue cellule - ha spiegato - hanno un’età 14 anni inferiore rispetto a quella segnata dal suo Dna. La sua mente è completamente lucida, tanto da ricordare con grande e «impressionante chiarezza episodi di quando aveva quattro anni".

La donna non ha mai avuto malattie cardiovascolari, solo, con l'andare degli anni qualche problema di mobilità ed udito, cose assolutamente normali per una donna di quell'età.

Si è spenta ad Olot, in Catalogna, doveva viveva nella casa di riposo di Santa Maria di Tura. "Non piangete per me, non mi piacciono le lacrime - ha detto il giorno prima di morire - Non soffrite per me, dove andrò sarò felice".

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