Céline segreto: Amori, magia, bugie tra le nebbie di Londra

Assunto nel controspionaggio francese, lo scrittore si divertiva con Mata Hari. E sposò una ballerina.

Céline segreto: Amori, magia, bugie tra le nebbie di Londra

A Bedford Square, l'ufficio passaporti diretto dal Capitano Savy è incaricato di ricercare disertori o titolari di passaporti falsi. L'Ambasciatore di Francia a Londra è Paul de Cambon. Il Console generale di Francia: Louis de Coppet. L'addetto militare dell'Ambasciata: il visconte de la Panouse. Altri membri dell'ambasciata a Londra: il Generale d'Amade, Maurice de Seynes, Henry de Mannerville, Prosper Brugière de Barante, François de Monthoplon de Semonville. La particella nobiliare poteva far sognare il giovane Destouches.

La Londra del '15-'16? Leggete Londres di Paul Morand: «Nel nostro (...) (...) consolato generale, periodici comitati di revisione vengono a rastrellare gli ultimi uomini validi, imboscati e approfittatori, spie di ogni tipo, principesse russe in fuga, avventurieri internazionali, cacciatori di dote intorno a vedove di guerra. I night club fanno fortuna. Nei teatri, i feriti vengono invitati a frotte. Murray's, Ciro's non si fermano un attimo nasce un nuovo passo chiamato fox-trot sulle note del ragtime...».

Destouches condivide un appartamento con Georges Geoffroy al 71 di Gower Street e lavora al suo fianco al consolato nella stessa sezione. Si conoscono quindi molto bene.

La testimonianza di Georges Geoffroy, che avrebbe avuto tanto da dire sul periodo londinese, è tuttavia piuttosto deludente e su di lui ne sappiamo poco o niente. «Conoscevamo bene Alice Delysia». Corista delle Folies Bergères, Alice Delysia aveva raggiunto Londra nel 1914. Animava delle organizzazioni benefiche, e aiutava molti rifugiati e orfani francesi ospitandoli a casa sua. Nel 1915, veniva portata in trionfo in More, rivista del teatro Ambassadors. «J'ai piqué mes trilles dans le music-hall anglais» («Ho pizzicato il mio ritmo dai music-hall inglesi»), dirà Céline a Hindus. «Louis mi trascinava nei music-hall per vedere i balletti. Adorava le ballerine». «Avevo ritrovato Aimé Simon-Girard che ci presentava ad alcune artiste». Nel 1914, dopo gli studi di giurisprudenza e un inizio da attore comico per le truppe, Aimé Simon-Girard aveva recitato in alcuni film. Nel 1916, si presentava al Palace di Londra sulla rivista Bric-à-brac.

Geoffroy affermerà di aver cenato con Mata Hari, e Céline dirà a Lucette di esserci andato a letto. Testimonianza sospetta. È vero che Mata Hari passò da Londra, ma nel settembre 1916. Finisce in carcere a Scotland Yard il 13 novembre, e deve la sua liberazione alla sede diplomatica del suo paese confermando che è proprio lei la Sig.ra Zelle. Una volta libera, alloggerà all'Hotel Savoy. Il 29 novembre, viene condotta verso la Spagna. Il 1º dicembre 1916, si imbarca a Liverpool per raggiungere Vigo. Il seguito lo conosciamo. Ma perché legare Louis Destouches al passaggio di Mata Hari a Londra, lui che nel novembre 1916 era in Africa? Come molti testimoni, Geoffroy ci mette del suo, e alcuni biografi non verificano bene le date. «I magnaccia francesi e i loro protetti erano gentili con noi, sempre pronti a offrirci la cena». Céline pretenderà di essere stato un magnaccia, o preso sotto la loro ala da dei magnaccia. In Guignol's band evocherà i magnaccia della Saint-Jean, la poigne à pic, ma questo ricorda più il titolo di una java di successo che non un fatto reale. E nelle sue lettere a Garcin, confiderà di aver conosciuto poco i bassifondi di Londra.

Il 19 gennaio 1916, Louis Destouches (4, Leicester Square), ventunenne, si sposa con Suzanne Germaine Nebout (475, Oxford Street), di anni ventiquattro. Matrimonio di convenienza per capirsi. Se è facile immaginare il favore che Louis Destouches rendeva a questa francese nubile nella società londinese, il favore fatto da lei al giovane riformato ha comportato alcune speculazioni azzardate, come la sua riforma. Sull'atto di matrimonio, Louis firma «Louis, Ferdinand des Touches» e si qualifica Tenente.

Questo suo darsi un titolo di nobiltà può trovare spiegazione nel numero di impiegati con particella nobiliare del consolato. L'usurpazione del grado può essere spiegata con la voglia di promuovere Suzanne Nebout nella società inglese. Due nomi di testimoni appaiono sul documento: Carolina Ode e Édouard Bénédictus. Di Carolina, non sappiamo niente. Forse una ballerina di cabaret...

Di Suzanne Nebout, Gaël Richard, ne L'Année Céline del 2006, ci ha detto quasi tutto quello che potevamo sapere di questa giovane donna, conosciuta all'epoca come una ballerina con il nome di Janine Nevers, proprietaria di un piccolo hotel, madre di una bimba di due anni, e la cui sorella maggiore Henriette si esibiva anche come ballerina di cabaret con il nome di Marie Louise Tardy. Una Janine Nevers viene registrata come attrice in una pièce di Tristan Bernard, Le Seul Bandit du village, messa in scena a Londra nel 1918, ma si potrebbe fare confusione con una certa Janine Revers.

L'altro testimone non è una persona qualunque: Édouard Bénédictus. Da non confondere con suo zio Louis Bénédictus (Vienna, 1850; Dinard, 1921), pianista, musicista creatore di musiche orientali per l'Esposizione del 1900. Con il titolo «Édouard Bénédictus, lo spettacolo a colori», il sito del musée des Arts décoratifs presenta un dossier realizzato da Clara Rocca, conservatrice del patrimonio che ci dice molto su questo testimone.

Un'omissione: accanto a Raphael Kirchner, Bénédictus fu uno degli illustratori di vignette anonime del Bandeau di Félicien Champsaur, libro leggero e divertente, «libro per i soldati», pubblicato «per far ridere le truppe». Scritto e illustrato nel 1914, ma stampato con una prefazione di sedici pagine datate 31 marzo 1916: «Da leggere in trincea»... Tema del libro: Riquette, sedici anni, «fiore di Montmartre», incontra un pittore che dipinge L'Abiura di Sant'Ignazio di Loyola. Un dettaglio: nella prefazione sono evidenziati i versi di Musset, «Quando ho conosciuto la Verità», che Louis Destouches ricopierà per Simone Saintu.

Per molto tempo, di questo personaggio conoscevamo solo quello che aveva detto Céline: «Ho avuto un amico, Bénédictus, un ebreo che insegnava al Museo delle arti decorative. Per di più era un inventore e un mistificatore cabalistico e rocambolesco. Ha finito per essere impersonificato da Gémier in una pièce, M. Beverley, al teatro Antoine... Colui che è presente, ascolta tutto... pensando che nessuno sappia, e arriva, come apparso da Sirio, ecc.» (Lettera a Pierre Monnier, 1º aprile 1949). Gémier, Antoine, Beverley: dei nomi che potrebbero intrigare qualsiasi biografo celiniano...

Édouard Bénédictus, nato a Parigi nel 1878 e di origine olandese, si pretendeva discendente di Spinoza. Fu tra le altre cose chimico, pittore, pubblicista e decoratore. Specializzato in un primo tempo nel cuoio intarsiato, partecipa all'Esposizione Universale del 1900 e diventa membro della Società degli artisti decoratori nel 1902. Brevetta nel 1909 un procedimento di fabbricazione di vetro laminato, infrangibile, e fonda la Società Vetraria Triplex nel 1911. Questa scoperta costituisce un vero e proprio passo avanti nell'industria automobilistica, innanzitutto per Ford.

Il 10 maggio 1916, si imbarca a Liverpool sull'Accra in partenza per Douala. Sappiamo che il matrimonio con Suzanne Nebout non venne dichiarato al consolato francese, fatto abbastanza usuale e che fu onorato solo pochi giorni, tre settimane al massimo. Non valido quindi in Francia, ma valido in Inghilterra... Quale malattia spinse Suzanne a farsi curare in Olanda poi in Germania? Nell'aprile 1921, abbandonò la direzione del piccolo hotel londinese, ritirò sua figlia dal collegio, viaggiò in Francia per alcuni mercanti d'arte. Morirà a Aix-la-Chapelle il 17 settembre 1922. Gaël Richard ha confutato chi pretendeva di averla incontrata nel 1971. A Lucette Destouches, Céline avrebbe confidato che le due ballerine francesi, due sorelle, l'avevano coperto di soldi, volevano pagargli gli studi, che Suzanne era morta poco dopo la loro separazione. A Mahé, la ricorderà come una prostituta e dirà che si era risposata con un addetto dell'Ambasciata tedesca ed era morta poco dopo.

Comunque, il soggiorno a Londra ispirerà Guignol's band, romanzo incompleto, e il personaggio di Sosthène de Rodiencourt, certamente in gran parte ispirato da Édouard Bénédictus. Altri amici di Céline sono diventati completamente fantasmi.

Non sapremo forse mai, ahimè, a chi facesse allusione Louis Destouches quando, da Campo, in Camerun scriveva ai suoi genitori il 14 settembre 1916: «Ricevo un numero impressionante di lettere dall'Europa - Non mi sarei mai creduto così simpatico. Un gruppo di amici e amiche da Londra mi hanno appena inviato un fonografo sublime con 100 dischi del valore di almeno 1500 franchi».

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