Il Campiello a "L'Arminauta" di Donatella Di Pietrantonio

La scrittrice si è aggiudicata il premio con il romanzo "L’Arminuta" (Einaudi), che ha ottenuto 133 voti sui 282 inviati dalla giuria dei Trecento Lettori Anonimi

Campiello 2017, Donatella Di Pietrantonio e Matteo Zoppas
Campiello 2017, Donatella Di Pietrantonio e Matteo Zoppas

Donatella Di Pietrantonio, con il romanzo L’Arminuta (Einaudi), ha vinto la 55^ edizione del Premio Campiello, il concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato questa sera sul palco del teatro La Fenice di Venezia, ha ottenuto 133 voti sui 282 inviati dalla giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Al secondo posto si è classificato Stefano Massini, Qualcosa sui Lehman (Mondadori) con 99 voti, al terzo Mauro Covacich, La città interiore (La nave di Teseo) con 25 voti, al quarto Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce (Einaudi) con 13 voti, al quinto Laura Pugno con La ragazza selvaggia (Marsilio), 12 voti.

“Sono emozionatissima, felicissima. Voglio dedicare il premio alle mie due famiglie: quella che mi ha generato e quella che ho costruito e alle persone che hanno lavorato con amore intorno a questo libro - ha detto Donatella Di Pietrantonio -. Ringrazio i lettori che lo hanno amato e le due giurie che lo hanno votato e i librai. Voglio portare questo dono in Abruzzo, nella mia regione che viene fuori da un anno orribile, che ha subito terremoti, valanghe e incendi. Infine voglio dedicarlo a tutte le arminute e tutti gli arminuti, le persone che hanno vissuto nella loro vita e sulla propria pelle l'esperienza dell'abbandono”.

“Impresa e cultura tendono ad essere collocate in due ambiti diversi, che spesso vengono percepiti come sfere a sé stanti. Al contrario, non solo l’impresa fa cultura, ma molto spesso l’impresa stessa è cultura - è il commento di Matteo Zoppas, presidente della Fondazione e di Confindustria Veneto -. Il Campiello è l’esempio più evidente di questa sinergia, ne è stato un lungimirante precursore e continua ad esserne l’ambasciatore. Questo premio rappresenta un modo per valorizzare le opere e gli scrittori, per creare un circuito di fiducia con le case editrici, grandi e piccole, per scovare nuovi talenti letterari anche grazie al Campiello Giovani che sta diventando sempre di più un progetto culturale ed educativo. L’obiettivo è far crescere ancora il Campiello e di consolidarlo come premio prestigioso, autorevole e credibile”.

Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti: il vincitore della 22^ edizione del Campiello Giovani, Andrea Zancanaro, l’Opera Prima, assegnata a Francesca Manfredi per la

raccolta di racconti Un buon posto dove stare (La Nave di Teseo), il Premio Fondazione Il Campiello, il riconoscimento alla carriera che quest’anno è stato attribuito a Rosetta Loy.

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