LE CELEBRAZIONI CON MOSTRA E ALBO SPECIALE Eva Kant compie cinquant'anni accanto al suo Diabolik

M ezzo secolo fa, nel terzo albo di Diabolik, datato marzo 1963, faceva la sua prima apparizione una femmina fatale che sarebbe diventata l'inseparabile compagna del genio del male: Eva Kant. Fisico da modella mozzafiato, chioma biondo-platino raccolta a chignon, Eva entra rocambolescamente in scena nell'albo intitolato L'arresto di Diabolik, salvando il criminale dalla ghigliottina e presentandosi immediatamente per la protagonista che sarà da allora in poi: una donna decisa ed emancipata, che non ha nulla a che spartire con le -rare- eroine a fumetti del tempo, relegate al ruolo di vittime da salvare o di belle e un po' stupide bambole. Ecco spiegato, quindi, lo scalpore suscitato all'epoca dall'irruzione nelle edicole di un personaggio femminile pronto ad affiancare un criminale nelle sue malefatte, una donna sicura di sé al punto di raggiungere, nel corso delle avventure, una piena e solida uguaglianza col suo partner.
Per celebrare degnamente la mezza età dell'eroina creata dalle compiante sorelle Angela e Luciana Giussani, la casa editrice Astorina ha allestito alla Fiera di Milano una mostra di documenti, oggetti e disegni originali dedicati a Eva Kant, che potrà essere visitata dal 15 al 17 marzo, durante la XX edizione di Cartoomics, e che, probabilmente, getterà un po' di luce sulle origini misteriose di Lady Diabolik. Per quel che ne sappiamo da una ricostruzione a posteriori affidata a un Grande Diabolik del 2003, Eva è figlia illegittima di una famiglia nobile, passa l'infanzia reclusa in un orfanotrofio e spende la giovinezza in Sud Africa, dove agisce da spia industriale sotto la copertura di cantante da night-club. Ma forse molto scopriremo nell'albo inedito di Diabolik di marzo intitolato I segreti di Morben.


Eva non è però l'unica protagonista della serie, e trova una antagonista speculare nell'altra eroina del fumetto, l'eterna fidanzata dell'ispettore Ginko, l'elegante Altea. Nonostante la spregiudicatezza del fumetto, in fondo, entrambe le eroine sono tutt'altro che rivoluzionarie, manifestando una fedeltà incondizionata all'uomo che amano.

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