Il cinema è l'arma più forte E «corretta»

C he la cinematografia fosse «l'arma più forte», in Italia lo sapevamo da un pezzo, ma che l'industria cinematografica potesse, oltreoceano, addirittura giungere ad insidiare il primato dell'industria bellica, che in USA è il numero uno, non ce lo saremmo mai aspettato. Questa è solo una delle tante, sorprendenti notizie contenute in Creatività al potere. Da Hollywood alla Pixar, passando per l'Italia, un denso saggio dedicato al mondo del cinema di Armando Fumagalli (Lindau, pagg. 346, euro 24). Purtroppo, avverte l'autore, l'enorme potere che hanno le storie ben raccontate può essere sfruttato per diffondere modelli e idee lontane dalla realtà, come dimostra il successo del Codice Da Vinci e, per altro verso, di quella che nel libro viene chiamata senza mezzi termini la «lobby omosessuale», attivissima anche a Hollywood. Poche decine di persone - che il critico Ben Shapiro definisce i «pochi eletti che usano la mistica dell'industria per la loro propaganda politica» - riescono a imporre un modello di famiglia lontano dalla sensibilità culturale della maggioranza. Ci viene fatto credere che il problema fondamentale della società sia il matrimonio omosessuale ma oggi l'Occidente deve fare i conti con giovani coppie che non si sposano perché non hanno accesso al credito, oppure perché non trovano lavoro. Questo però non si racconta.
Creatività al potere denuncia il recente proliferare di modelli politicamente corretti che vengono fatti filtrare da serie televisive destinate anche a un pubblico di adolescenti. Dalle serie americane tipo The New Normal, dove l'unico personaggio che si oppone all'adozione di un bimbo da una coppia gay è una donna frustrata, il «cattivo», insomma. Fino alla Rai che ha «omaggiato» il sessualmente corretto nel Medico in famiglia.


Emerge però anche una realtà diversa, quella della Pixar: nel capitolo conclusivo del libro Fumagalli dimostra come la più grande azienda mondiale di entertainment sia un modello di normalità che si stacca dal politically correct; chi lavora alla Pixar fa parte di una comunità dove le persone vengono incoraggiate ad avere una vita equilibrata, a non fare straordinari e a educare i propri figli; insomma, a costruirsi una famiglia tradizionale, come quella descritta nei suoi film - da Toy Story a Monster&CO passando per Nemo e Up - che, non a caso, sono tutti, immancabilmente, successi planetari.

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