L'archeologo che non ha paura di al Qaida

Nicolò Marchetti scava in una zona di confine, fra Turchia e Siria, sotto l'occhio dei mitra e delle bandiere nere dei seguaci di Bin Laden

Per il New York Times è addirittura "un Indiana Jones in versione abbronzata e dinoccolata". Nicolò Marchetti è l'unico archeologo al mondo che scava sotto il tiro dei mitra di Al Qaida. Sì, perchè Marchetti dirige il team che sta riportando alla luce l'antica città di Karkemish, sulle rive dell'Eufrate. Siamo, per capirci, esattamente a cavallo della frontiera fra la Turchia e la Siria, Paese sconvolto dalla guerra civile. Karkemish, scoperta e brevemente esplorata ai primi del Novecento da T.H. Lawrence poi diventato Lawrence d'Arabia, sorge in una zona piena di mine: al 65 per centro sul suolo turco, per il restante 35 per cento in territorio siriano. E questa striscia martoriata a settembre è passata sotto il controllo dei ribelli di Al Qaida."I pick up con la bandiera nera di Al Qaida - racconta Marchetti - passano ogni giorno dall'altro lato del confine, a 50 metri da noi. Facciamo di tutto per ignorarci a vicenda".

Una situazione difficile, e per certi aspetti incontrollabile, che non ha fermato però il team di ricercatori: le ricerche nel sito, citato anche dalla Bibbia, vanno avanti fra scoperte importanti. A settembre però da quelle parti è stata battaglia: "Le pallottole fischiavano ovunque - aggiunge Marchetti - per fortuna noi archeologi scaviamo buche. Ci siamo tuffati dentro".

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