SCARICA A 2,99 EURO "LA SPOSA PROMESSA" DI ARTHUR SCHNITZLER
Vienna, seconda metà dell'Ottocento. Arthur Schnitzler scrive i racconti che verranno raccolti in "La sposa promessa": La sposa promessa, Commediola, Eccentricità e Il fu Gabriel. In tutti questi racconti domina il tema dell'eros che nella Vienna prefreudiana era ancora un tabù: Schnitzler non solo critica la “morale sessuale” che sarà stigmatizzata da Freud vent’anni più tardi, ma anche descrive il rapporto erotico come alimentato da illusioni, finzioni, tradimenti, e ipocrisie.
Il tema del doppio, della maschera è dominante nei racconti della raccolta "La sposa promessa". Non è un caso che il teatro sia una delle forme d'arte più vitali nella Vienna della seconda metà dell’Ottocento. Il topos barocco della vita come teatro ricorre infatti con insistenza in numerosi autori austriaci e le novelle di Schnitzler sono dense di riferimenti al mondo del teatro viennese. L'atto stesso del piacere è visto dallo scrittore come il disvelamento di una maschera. Nell’attimo dell’amplesso, che egli definisce come “piccola morte”, la “pomposità dell’io” si sgretola, lasciando il campo a quell’”eterno principio che, per affermarsi, deve assumere la maschera di un individuo”.
Quello che Schnitzler mette in discussione è quindi proprio l'unicità dell'io, lo statuto della soggettività. L’eros quindi fugge dalla realtà mondana per approdare alla finzione teatrale. Significativo a tal proposito è quanto scrive Schnitzler stesso: “La cosa migliore che due amanti possono diventare l’uno per l’altro nel corso del tempo è quella di essere surrogati dei propri sogni o simboli del proprio desiderio”.
Per questo per nessun motivo quella di Schnitzler può essere confusa con la letteratura erotica di consumo: è un'analisi profonda e acuta delle diverse pulsioni dell'io, che proprio alla fine dell'Ottocento verranno teorizzate dal padre della psicanalisi..
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