Modelli etico-valoriali per la prevenzione del bullismo e del cyber bullismo: una corresponsabilità educativa tra scuola – famiglia – istituzioni, Edizioni Albatros Il Filo, Roma, di Maurizio Colangelo e Rosj Guido è un testo che si rivela importante, specialmente in questo periodo storico mondiale.
Per quanto il bullismo costituisca un argomento già molto sfruttato (se ne parla dal punto di vista scientifico almeno da 30/40 anni), ancora oggi rappresenta un serio problema, con conseguenze a volte disastrose, soprattutto quando coinvolge e prende di mira adolescenti fragili.
Il testo è molto ben costruito, nel senso che usufruisce di materiale molto ricco e ben organizzato con numerosi riferimenti bibliografici ad autori di epoche differenti che spaziano dall’antichità ad oggi. L’analisi che i due autori (rispettivamente giudice onorario ed avvocato il primo, e psicologa e psicoterapeuta la seconda), compiono del fenomeno, segue un approccio multidisciplinare, con un excursus sugli studi condotti a partire dagli anni ’80. Troviamo, dunque, una ricca panoramica, da punti di vista diversi: sociologico, scolastico, psicologico, criminologico.Il testo è arricchito da una rassegna di studi statistici che prendono in considerazione fattori inerenti l’origine del bullismo, il legame di attaccamento e la relazione tra i pari.
E, secondo gli autori, sono proprio questi aspetti a costituire la sostanza del problema. Per poter parlare di bullismo, e non solo di aggressività, ma intenzionalità e reiterazione dell’atto, è necessario considerare queste angolazioni interpretative. In effetti, in questa ottica, il bullismo viene analizzato anche nell’ambito della relazione asimmetrica tra bullo e bullizzato.
L’analisi evidenzia come nel periodo a noi contemporaneo, il fenomeno del bullismo sia aggravato dall’uso degli strumenti mediatici, e gli autori lo considerano anche da questo punto di vista, senza penalizzare la tecnologia, di cui sono messi in evidenza pregi e difetti. Viene così introdotto il tema del cyberbullismo.
Come si è detto il bullismo viene preso in esame dal punto di vista multidisciplinare e in questo volume acquista particolare importanza il punto di vista della psicologia. In effetti, è molto interessante, dopo una analisi puntuale delle teorie dell’attaccamento, l’applicazione di queste ultime alle identità delle vittime e dei carnefici. Gli autori si chiedono come queste identità possano aver elaborato l’attaccamento, evidenziando l’importanza delle figure di attaccamento al fine di instaurare relazioni adulte soddisfacenti. Al termine di queste considerazioni, emerge nel testo il quadro esatto che delinea la personalità di coloro che possono essere definiti bulli.
Per ampliare e concludere il discorso, da un punto di vista più generale, gli autori si addentrano nella “vittimologia”, branca delle scienze criminologiche che studia il rapporto tra vittima e carnefice, vale a dire, l’autore del reato. All’interno di questo rapporto, emergono le diverse tipologie di bullismo, che si modulano sulle caratteristiche della vittima.
Dopo la descrizione e le argomentazioni di cui sopra, gli autori esaminano le attività di prevenzione e protezione, e prendono in esame alcuni sistemi educativi, per trovare connessioni tra questi e il bullismo. Anche in questa sezione del testo, i riferimenti bibliografici sono numerosi.
Di notevole rilevanza è anche il rapporto tra il comportamento del bullo e il tipo di sistema familiare che a volte favorisce la crescita di figli come bulli potenziali. Il fenomeno è considerato nel testo, ponendo grande importanza al sistema famiglia così come si è evoluto nel tempo.Dalla famiglia di un tempo, con il padre figura lontana e spesso solo punitiva, sino al tipo di famiglie più recenti, in cui il padre si pone come amico del figlio: un rapporto che non consente al figlio di raggiungere il giusto equilibrio psicologico. In effetti, non bisogna perdere di vista il significato del giusto rapporto padre-figlio, che se impostato in modo sbagliato può indurre nel figlio l’esperienza della frustrazione.
Inoltre, è bene ricordare che il bullismo non è solo limitato al periodo della adolescenza, perché spesso anche gli insegnanti sono bullizzati dagli stessi allievi, e questo denuncia unodei fattori attuali di crisi dell’istruzione. Una crisi che investe tutti i settori e le classi sociali. Al termine del testo, è riportata l’esperienza di bullismo vissuta da un ragazzo quindicenne.
E con questo si conclude la parte dedicata agli aspetti psicologici.
A partire dal cap. V, inizia la trattazione degli aspetti giudiziari, con il titolo, La normativa: Inquadramento giuridico del fenomeno del Bullismo e cyberbullismo e responsabilità di soggetti qualificati per tutti i fatti illeciti consumati da minori. E su questa base, l’autore di questa sezione, Maurizio Colangelo, presenta alcuni dati assai interessanti.
Ecco i motivi sostanziali per cui, consiglio a tutti noi la lettura di questo contributo scientifico e divulgativo, perché tutti noi abbiamo a che fare, in misura diversa e specifica, con l’educazione e la formazione dei più e meno giovani. La lettura del testo è facilitata da uno stile accessibile anche a chi non abbia competenze specifiche. La bibliografia è ricca, e l’argomento è affrontato da più prospettive che ampliano lo sguardo sul problema, tutte interessanti ed arricchenti.
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