I colleghi di Umberto Eco si erano attivati subito, per dedicare all'intellettuale italiano un convegno internazionale, da tenersi all'Università di Bologna, per ricordare così il suo contributo alla letteratura e alle discipline di cui si è occupato in vita.
Un'idea che non poteva non venire, ma che forse dovrà essere abortita, perché proprio mentre si riunivano allievi e colleghi la moglie Renate ha contattato Patrizia Violi, "erede intellettuale" di Umberto Eco, per far presente che c'è un passaggio, nel suo testamento, che andrebbe tenuto in considerazione.
A riportare la notizia è l'edizione bolognese di Repubblica, secondo cui, nelle sue ultime volontà, lo scrittore "chiede di non promuovere o autorizzare convegni su di lui per 10 anni". Un po' di stupore per la decisione: "Quando ce lo diceva non gli davamo peso".
Ma poi Eco ha davvero lasciato questo scritto.Ora il problema sarà capire se tutti saranno disposti a rispettare le volontà dello scrittore. E considerata la sua fama e il rilievo del suo profilo accademico, pare difficile.
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