Realtà e immaginazione nell'ultimo libro di Lorenzo Zoppolato

Le immagini di Morel (Editore emuse), 70 pagine raccolte in un libro di pregevole eleganza, è un racconto fotografico che si sviluppa assumendo le sembianze di un diario di viaggio

Realtà e immaginazione nell'ultimo libro di Lorenzo Zoppolato

È difficile etichettare il genere letterario del libro Le immagini di Morel (Editore emuse), l’ultima fatica del giovane Lorenzo Zoppolato (Udine, classe 1990).

Il richiamo del realismo magico

Il libro, 70 pagine raccolte in un volume di pregevole eleganza, è un racconto fotografico che si sviluppa assumendo le sembianze di un diario di viaggio. Lo scenario contribuisce a creare un’atmosfera esotica, visto che tutto si snoda lungo le strade della Patagonia e fino alla “fine del mondo”. I luoghi toccati dal testo combaciano con le terre tipiche del cosiddetto realismo magico, quella corrente artistico-letteraria latinoamericana che racconta avvenimenti paranormali o strani come se fossero eventi comunissimi.

A queste latitudini, la realtà e l’immaginazione si fondono l’una con l’altra, assumendo la medesima consistenza. E così che la narrazione del libro scorre fluida, senza che il filo conduttore sia tracciato dalla somma dei chilometri di un lungo viaggio, ma dai luoghi e dai soggetti incontrati. Costoro sono vivi. Navigano in un tempo dilatato e sospeso, quasi come se fossero prigionieri della macchina infernale inventata da Morel. La stessa macchina, tra l'altro, raccontata nel libro di Adolfo Bioy Casares.

Il cammino di Zoppolato

Ne Le immagini di Morel non c’è un vero e proprio soggetto protagonista. Nel corso del suo cammino, Zoppolato entra in contatto con luoghi, persone e storie strappate dal loro tempo. Stiamo parlando di passati lontani, soli e senza padroni che li possano adeguatamente ricordare. Ma anche di futuri distopici dove tutto sembra essere ormai perduto, compresa la memoria da cui provengono.

L’autore raccoglie così gli infiniti pezzi di uno specchio rotto e li ricompone nelle pagine di questo libro, lasciando al lettore il compito di individuare trame, storie e soggetti nascosti. Giusto per citare qualche pezzo dello specchio, troviamo l’immagine di una ragazza distesa su un campo di fiori, perone in procinto di tuffarsi in una pozza d’acqua, cavalli in un ranch, fiumi aridi e distese brulle figlie di un tempo sconosciuto.

L’autore del volume

In mezzo a tutto ciò, come detto, realtà e immaginazione trovano vita propria in un libro nel quale una storia dalla trama lineare convive con un infinito specchio dove il tempo e lo scrittore si guardano riflessi. Le immagini di Morel ha vinto il Premio Werther Colonna 2020 di SI Fest – Savignano Immagini Festival, a conferma dell’abilità dell’autore. Lorenzo Zoppolato inizia a lavorare come assistente fotografo a Milano durante gli studi universitari.

Fotografo professionista dal 2014, vince una borsa di studio alla NABA di Milano accedendo al master in “Photography and Visual Design” e negli anni seguenti ottiene i primi riconoscimenti.

Nel 2015 viene premiato come International Black & White Photographer of the Year nella categoria “Emerging Talent”, nel 2017 si aggiudica la borsa di studio dell’Ernesto BazanScholarship Fund for Young Photographers, poi conquista il Gran Premio Portfolio Italia FIAF (2018), il premio per il miglior portfolio all’International Month of Photojournalism di Padova (2019) e lo Storytelling Award dell’Italian Street PhotoFestival (2020). Ricordiamo che con emuse, Zoppolato ha pubblicato nel 2020 il volume collettivo Suite n.5. Tutte le ultime informazioni sono consultabili sul sito dell’autore www.lorenzozoppolato.com.

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