Il restauro del Colosseo è salvo e dopo una lunga battaglia di carte bollate può proseguire. Il Consiglio di Stato ha infatti dato il via libera definitivo ai lavori di restauro dell'anfiteatro Flavio, l'arena più grande e famosa del mondo, che sono stati finanziati con un contratto di sponsorizzazione da 25 milioni di euro dal gruppo Tod's di Diego della Valle. Il Consiglio di Stato ha risolto la questione dell'appalto pubblico relativo ai lavori nell'udienza pubblica dell'8 luglio con una sentenza che è stata depositata oggi.
All'esito di un contenzioso tra le due imprese, Gherardi e Lucci, che hanno partecipato alla gara gestita dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Roma, il Consiglio di Stato ha ritenuto che i lavori, già iniziati dall'impresa Gherardi, possano proseguire. E ha confermato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, impugnata dalla Lucci ma non dal ministero per i Beni e le attività culturali, e ha ritenuto che la Lucci non avesse dimostrato, mediante idonea certificazione, il possesso dell'effettiva capacità tecnica di progettazione richiesta dalla legge ai fini del restauro. La valutazione rigorosa di questo requisito è imposta, si afferma nella sentenza, dalla particolare importanza di un appalto avente «ad oggetto un monumento di unica rilevanza storica risalente al primo secolo dopo Cristo».
In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 80.000 unità, il Colosseo è il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi ed è conosciuto in tutto il mondo come simbolo della nostra capitale. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 dopo Cristo e fu inaugurato da Tito nell'80, con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come «cava» di materiale edilizio. Il nome Colosseo deriva dalla vicina statua del Colosso di Nerone e si diffuse solo nel Medioevo.
L'intervento di restauro, annunciato nel gennaio del 2011 quando il patron di Tod's disse che avrebbe messo a disposizione del Colosseo 25 milioni, è iniziato nel dicembre dell'anno scorso. Dopo un lungo contenzioso davanti al Tar e al Consiglio di Stato.
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