Sebbene ancora ampiamente in uso, non si può negare che questa parola antica e dotta abbia assunto qualche sfumatura di modernariato: un bolide, più che a una Ferrari d’oggi, fa pensare a quelle macchine sportive degli anni Trenta, aperte, scintillanti, manovrate da un guidatore con il casco in cuoio e il paraorecchi.
Del resto, è una parola facilmente riconducibile al linguaggio futurista dell’epoca, quando al sogno del progresso si accompagnava il mito della velocità. Bolide è rimasto nella lingua a indicare, appunto, un’auto veloce, un tiro al pallone fulmineo. L’origine è lontana, e proviene dal greco bolis, bolidos e poi dal latino bolis, bolidis: significa proiettile, dardo, saetta, ma innanzitutto stella cadente, stella filante.
“Nome generico per stelle cadenti o meteore che appaiono in cielo con scia brillante larga persistente e, talora, scoppi e detonazioni” (Treccani); “Meteora ignea e luminosa con apparenza di globo splendente, che talvolta nel rapidissimo suo corso per l’aria (per cui si rassomiglia a dardo scagliato) scoppia e getta aeroliti”, cioè pietre (Pianigiani, Tommaseo); “Corpo celeste proveniente dallo spazio interplanetario che a contatto con l’atmosfera diventa
incandescente per attrito” (Sabatini Coletti). Curiosi i significati figurati, ispirati all’ironia: “Persona grossa e robusta” (Treccani), “Persona che si muove con fracasso e velocità” (Dir), “Persona corpulenta” (Deli).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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