Dal rigattiere di parole: "Sardigna"

I sardi non se la prendano: ci limitiamo a riferire le definizioni riportate dai dizionari a questo sostantivo che deriva dall’antico nome della Sardegna

Dal rigattiere di parole: "Sardigna"

I sardi non se la prendano: ci limitiamo a riferire le definizioni riportate dai dizionari a questo sostantivo che deriva dall’antico nome della Sardegna. Secondo il Treccani, la parola indicava, in passato, il “luogo nelle vicinanze di una città dove si depositavano le carogne e i rifiuti della macellazione”. “Attualmente, la zona del reparto sanitario del macello o macello contumaciale destinato alla distruzione o alla trasformazione delle carni infette che non possono essere usate per l’alimentazione”. (Piccolo inciso: il vocabolario Treccani sul web parla di “distribuzione … delle carni infette”, sull’edizione di carta parla di “distruzione”. E’ chiaro che la prima è l’errore di un copista, perché la distribuzione di carni infette è, ovviamente, inverosimile). La parola viene fatta derivare dal nome dell’isola “probabilmente per il clima insalubre e l’aria malsana attribuiti, sin dall’età classica, alla Sardegna”. Stesse definizioni e stessa derivazione vengono riportate da altri dizionari attuali, lo Zingarelli, il Deli, mentre non vi è traccia della parola sul Devoto Oli.

Andando all’indietro, il Cardinali-Borrelli (1851), che ricalca il D’Alberti (1825) spiega in dettaglio: “Scorticatojo o sia luogo dove sono portate a scorticare le bestie che muoiono dentro Firenze; forse derivato tal nome dalla cattiv’aria di alcuni luoghi dell’isola di Sardegna”. Tra parentesi, annota: “V’ha chi trae Sardigna da sordes (latino, ndr), sozzura”. Anche il Tommaseo fa riferimento a “porta San Frediano, dove si portavano cavalli, muli, asini morti da scorticare”. Il Panzini, asciutto nella definizione – semplicemente, “carnaio” – spiega: “Sardigna era luogo in Firenze, sull’Arno fuori Porta San Friano, in cui si gettavano le bestie morte o carogne”. Tutti i testi alludono , in modo più o meno pittoresco, all’aria di Sardegna.

Il Cardinali-Borrelli alla voce Sardigna indica anche il “luogo così detto nello spedale di Santa Maria Nuova di Firenze e dove si tengono quegl’infermi che sono oppressi da lunghe e incurabili malattie ed in particolare da piaghe sordide e fetenti”.

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