"Il sosia di lui", Paolo Cevoli racconta la Romagna anni '30 e '40

Il comico romagnolo torna sui palcoscenici con il monolgo comico-storico "Il sosia di lui", curato da Daniele Sala

"Il sosia di lui", Paolo Cevoli racconta la Romagna anni '30 e '40

Durante l'estate 1934 a Riccione, un idrovolante trimotore modello Savoia Marchetti 66 atterra sul mar Adriatico.
Dalla cabina di pilotaggio spunta un uomo, dalla camicia bianca, il cappello da marinaio e la mascella volitiva: si chiama Benito Mussolini ed è arrivato in Romagna per raggiungere la famiglia e cercare un po' di tranquillità.
All'interno dell'idrovolante, però, un meccanico si accorge che uno dei motori ha qualche problema e chiama un collega della zona: Pio Vivadio detto Nullo (Paolo Cevoli).
Quando lo vedono due dei figli di Mussolini lo scambiano per il papà e anche la polizia segreta dell'OVRA nota questa somiglianza, tanto da trasformarlo nel sosa del Duce. Mentre il "vero" Mussolini si riposa con la famiglia sulle spiagge romagnole, Nullo nelle vesti del falso Benito si divide tra ricevimenti, cena e inaugurazioni.
Tutto bene, dunque, ma solo fino a quando si verificherà l'inevitabile confusione tra attore principale e controfigura. E fino al fatidico 25 luglio 1943.

In questo monologo comico-storico, Paolo Cevoli nelle vesti del meccanico Nullo racconta (in un testo scritto da lui) la Riccione degli anni '30 e '40.


Nel suo racconto, Cevoli è accompagnato per la seconda volta dal regista teatrale e televisivo Daniele Sala, con il quale aveva già messo in scena lo spettacolo di successo La Penultima Cena.
Proprio grazie alla regia, alla scenografia e alle luci curate da Sala, gli spettatori rivivono la Romagna di quegli anni, tra speranze, emozioni, poesia, voglia di divertirsi e paure.

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