"Toscana? Sopravvalutata. Un museo a cielo aperto dove niente cambia". Questa è l'accusa tranchant che leggiamo ogni tanto in giro, opera dei soliti foresti che pensano di aver capito tutto di questa terra dopo aver passato cinque minuti in centro a Firenze. Al toscano medio, a dire il vero, non è che freghi molto: appena sente roba del genere molla una serie di bestemmie irripetibili e continua come niente fosse, sempre convinto di vivere nel posto più bello al mondo. Guardandosi in giro, però, questa terra sembra talvolta rimasta sospesa nel tempo. Basta togliere la luce elettrica e le insegne al neon e certe stradine del centro storico delle città d'arte sembrano venire dal Medioevo. Nonostante tutto, si tratta solo di un'illusione: le cose cambiano anche in Toscana, talvolta in modi del tutto inaspettati.
Quando ero bambino ogni agosto andavamo in una piccola località balneare tra Livorno e Grosseto, Marina di Bibbona. Mentre stavamo lì a preparare le valigie già pregustavo il sapore delle pesche che si trovavano al mercato locale - le migliori che abbia mai mangiato in vita mia. Il vino, invece, almeno a sentire quel che diceva mio padre buonanima, non era niente di che. Non lo sapevamo, ma pochi chilometri più a nord, un personaggio davvero incredibile si era messo in testa di battere i maestri del vino francesi al loro stesso gioco. Il suo sogno impossibile? Creare dal nulla un Cabernet di alto livello, talmente buono da battersela ad armi pari con i più rinomati chateaux attorno a Bordeaux. Un vino francese, fatto con metodi stranieri, in riva al Tirreno? Roba da pazzi, finirà per perderci un mucchio di soldi.
La storia di come il marchese Mario Incisa della Rocchetta riuscì a trasformare una zona conosciuta solo per ospitare quei cipressi "alti e schietti" resi famosi dalla poesia di Giosuè Carducci nella nuova mecca degli appassionati di vino di mezzo mondo è allo stesso tempo affascinante e poco conosciuta. Ecco perché questa settimana "What's Up Tuscany", il nostro podcast dedicato alle storie di Toscana, vi porterà a Bolgheri, sulla Costa degli Etruschi, per raccontarvi la storia del Sassicaia. Questo vino nato a tavolino è riuscito in un'impresa quasi impossibile: battere i maestri francesi al loro stesso gioco, creando un Cabernet migliore di quello prodotto nella regione di Bordeaux.
Nell'episodio intero scoprirete come le piantine usate nel primo vigneto sperimentale non venissero affatto dalla Francia, ma da un posto insospettabile e come il successo del Sassicaia sia dovuto ai trionfi di un purosangue che ha fatto la storia dell'ippica e del costume italiano, il famoso Ribot. Non sappiamo se sia davvero il vino migliore al mondo ma di certo è il prodotto di una terra speciale e di un gruppo di persone tanto appassionate quanto capaci.
Ogni venerdì proviamo a farvi capire questa terra tanto bella quanto complicata attraverso le storie della gente, dei posti e dei prodotti tipici che l'hanno resa unica al mondo. Se avete un posto speciale nel cuore per la nostra piccola patria, la Toscana, seguiteci sulla vostra app di podcast preferita, così da non perdervi nemmeno una puntata. Portateci con voi sul vostro smartphone, in metro, sull'autobus, mentre preparate cena o quando volete rilassarvi: abbiamo un mondo di storie da raccontarvi!
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