Truthwitch, la verità fa sempre più paura

Truthwitch è un romanzo che usa la struttura del fantasy per raccontare un'attualità in cui la verità è ancora spesso usata come arma per manipolare e ferire

Truthwitch, la verità fa sempre più paura

Spesso confinato in un pregiudizio da letteratura di genere di serie B, il fantasy è sempre stato un tipo di narrazione capace di parlare ai lettori del proprio tempo, degli errori commessi e di quelli che vengono ancora perpetrati. Se si tiene conto di questo, Truthwitch di Susan Dennard è un libro che appare perfettamente inserito in un contesto storico come quello attuale, dove le cosiddette fake news la fanno da padrone e la verità è diventata uno strumento fragile, malleabile, che può essere manipolato dai potenti a seconda dei propri desideri.

Edito nella collana Oscar Fantastica di Mondadori e tradotto da Alessandro Vezzoli, Truthwitch è ambientato in un regno fantastico che ha preso in parte ispirazione da Venezia, dove la magia ha un ruolo fondamente e dove ogni tipo di magia ha una sua specificità. La protagonista della storia è Safiya, una cosddetta strega della verità. La ragazza, infatti, ha la capacità di avvertire quando qualcuno sta mentendo o sta omettendo parte della verità. Proprio per questo suo dono, Safiya rischia di essere una pedina usata in una guerra che si profila sempre più palesemente all'orizzonte. Con il rischio di essere uccisa per il suo potere o utilizzata come un'arma senza personalità e potere decisionale, Safiya cercherà un modo per riprendersi la sua libertà, aiutata dalla migliore amica Iseult, una strega dei fili, in grado di vedere i fili che legano le persone.

Safiya scopre ben presto di essere al centro di una manipolazione politica, una sorta di intrigo di corte che può dettare legge sul futuro. Ed è nella figura di questa protagonista impulsiva e irascibile che Susan Dennard poggia la responsabilità di parlare al presente, all'attualità che si legge sui giornali. Nonostante l'utilizzo del genere fantastico, Truthwitch riflette molto sull'importanza della verità nuda e cruda, di quella che non ha bisogno di abbellimenti, né di quella oscura che in sé porta una parte di menzogna. L'autrice mette a disposizione dei suoi lettori un sistema politico fatto di sotterfugi e ambizioni, di cose non dette e di manovre non sempre corrette. Un sistema che sembra richiamare alla mente di chi legge sistemi politici che esulano dalla pagina scritta e riempiono invece i titoli dei telegiornali. Proprio questa attualità spaventosa rappresenta senza dubbio il punto di forza di questo romanzo appena giunto in libreria.

Truthwitch di Susan Dennard

La verità diventa un'arma, una sorta di creatura leggendaria che spaventa: in un mondo dove sono le falsità ad andare per la maggiore, la concretezza di ciò che è vero spaventa tantissimo e proprio per questo si tenta di annullarlo, di metterlo a tacere. Al tempo stesso, è chi possiede l'arte della verità ad avere in mano l'asso vincente. Susan Dennard, dunque, sembra far sue le parole che la scrittrice Ursula K. Le Guin ha scritto in La mano sinistra delle tenebre: "Una voce che pronuncia la verità è una forza più grande delle flotte e delle armate". Truthwitch riflette proprio su questo: su come la verità faccia paura perché in essa vive una forza in grado di debellare la malvagità e l'ambizione egoistica e individualistica. La verità svela complotti, sconfigge i criminali e, alla fine, può rendere liberi. La guerra che si preannuncia in Truthwitch è prima di tutto una guerra di intenti e di coscienza, una guerra volta a mettere un freno all'ordire di inganni e tradimenti, svelando il marcio che si cela dietro le posizioni di potere perché, come dice il personaggio di Christina Ricci ne Il mistero di Sleepy Hollow: "L'infamia ha molte maschere. Nessuna più pericolosa della maschera della virtù".

Se la scelta tematica appare senz'altro attuale e di ottima riuscita, lo stesso purtroppo non si può dire per la realizzazione. Pur tenendo conto del fatto che Truthwitch sia solo il primo capitolo di un quadro più ampio, il romanzo appare caotico nella descrizione del mondo magico. Lo stile della scrittrice è senz'altro fluido e l'idea di base è davvero piena di fascino: ma c'è una macchinosità di fondo che spesso rallenta la lettura e costringe il lettore a tornare indietro di qualche riga per assicurarsi di aver compreso bene.

Ben fatta, invece, la dinamica che si instaura tra tutti i personaggi, ma in particolar modo tra le due protagoniste. Safiya e Iseult rappresentano un buon esempio di letteratura al femminile, incentrata su un'amicizia sincera e devota, che non ha bisogno di invidie e vendette.

truthwitch

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