Ma chi è lo studente tipo che oggi sceglie l'università telematica? Sono diverse le ragioni per cui si opta per l'apprendimento a distanza.
L'iscritto può essere un professionista già laureato che intende acquisire nuove competenze e conoscenze. Oppure chi è già entrato nel mondo del lavoro o, ancora, chi ha famiglia e avrebbe dunque difficoltà nel conciliare questi impegni con l'università, soprattutto se lontana da casa. Il caso esemplare è quello di un dipendente pubblico che ha bisogno di un titolo di studio per partecipare a un concorso interno.
O magari si tratta di un ex studente, spesso già lavoratore, che ha abbandonato gli studi ed ora intende chiudere il cerchio. O ancora di uno studente che dovrebbe trasferirsi in un'altra città, per frequentare l'università di suo interesse, ma non ha le risorse economiche.
Enzo Siviero, rettore di eCampus, spiega che negli ultimi due anni è aumentata anche la percentuale dei diciannovenni freschi di Esame di Stato: oggi sono il 30 per cento degli iscritti. «In genere - commenta - sono ragazzi che non possono affrontare le spese di trasferimento. E c'è anche chi, molto semplicemente, si rende conto che in alcuni casi l'offerta dell'università tradizionale non ha una qualità tale da giustificare i costi. Perché se vai a lezione e poi ti ritrovi regolarmente l'assistente anziché il professore, allora comprendi che gli sforzi non valgono la pena».
Anche Pegaso, spiega il rettore Corsi, sta registrando un aumento rilevante degli iscritti sotto i vent'anni: «pesano le difficoltà di passaggio dalle
superiori all'università». Ad avere influenza, anche se per il momento difficilmente misurabile, è l'anno abbondante durante la pandemia di didattica a distanza, dunque la sperimentazione di nuove modalità di apprendimento.
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