Che cosa dirà il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, della manovra del governo e degli altri provvedimenti che riguardano il settore edile, nella sua relazione introduttiva all'assemblea annuale dei costruttori italiani?
L'appuntamento è per domani mattina, mercoledì 28, al Palazzo dei Congressi dell'Eur ed è facile immaginare che, ancora una volta, lancerà un grido d'allarme.
Ma in questo delicato momento anche le sfumature hanno il loro peso per gli equilibri del quadro politico-economico-sociale.
Anche perchè all'assemblea sono attesi membri del governo-Berlusconi e dei vertici delle istituzioni locali, cioè la controparte cui i costruttori chiedono «un atto di coraggio», come ha detto pochi giorni fa lo stesso Buzzetti.
Dopo l'apertura di Buzzetti si aprirà, infatti, un Focus sul tema "Progetto città'", moderato dall'opinionista Enrico Cisnetto, a cui prenderanno parte rappresentanti dell'esecutivo come il ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale Raffaele Fitto, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e il sindaco di Torino Piero Fassino.
L'assemblea, poi, verrà conclusa dall'intervento dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
Nel suo ultimo intervento Buzzetti ha detto che i costruttori italiani apprezzano lo sforzo del governo per contrastare la crisi economica, ma chiedono di più e subito: innanzitutto, un piano straordinario su infrastrutture e il rilancio delle città. E questo perchè «non c'è più tempo da perdere».
Il leader dell'Ance si è detto convinto che il Paese può risollevarsi e che le nostre imprese hanno le capacità per reagire, mostrando apprezzamento per lo sforzo del governo, in particolare sul decreto infrastrutture, ma ha sollecitato una svolta da parte della politica e ha chiesto «decisioni rapide ed efficaci».
Perchè questo intervento sia efficace nell'immediato e aiuti il Paese a crescere, ha sottolineato, «le semplificazioni non bastano».
Anche da parte dei costruttori romani è venuto recentemente un segnale preoccupante.
Pochi giorni fa l'Acer ha infatti deciso di rinviare dal 22 settembre al 24 novembre la sua assemblea annuale.
E questo, parlando di uno scenario dai «contorni molto più neri e drammatici» di quelli delineati dai dati sull'andamento del settore elaborati prima dell'estate dal Centro studi, proprio per essere valutati in occasione del meeting.
Già quei dati, ha spiegato il presidente dell'Acer Eugenio Batelli, mostravano «una sensibile flessione dei singoli indicatori rispetto agli anni precedenti, evidenziando una situazione di grave preoccupazione sia per la carenza di investimenti in opere pubbliche, sia per i forti ed inammissibili ritardi dei pagamenti alle imprese».
Ma, ha aggiunto, «sono dati che non hanno più valore», per l'accelerazione impressa agli avvenimenti dall'acuirsi della crisi e dalle ultime manovre finanziarie governative.
Il numero uno dei costruttori romani ha anche spiegato che lo scenario riguarda innanzitutto le amministrazioni, «che oltre alle difficoltà derivanti dall'attuale patto di stabilità dovranno fare i conti nei prossimi due anni con l'impossibilità di effettuare nuovi investimenti in opere pubbliche e di procedere ai pagamenti dei lavori eseguiti».
Per fare un esempio eclatante di quanto il territorio lazialesconti «un deficit di infrastrutture ormai allarmante», Batelli ha indicato il nuovo collegamento autostradale Roma-Latina, di cui si parla da oltre 10 anni continuando ad accumulare ritardi.
«E' arrivato il momento - ha detto Batelli - di porre fine ad un'estenuante attesa. Ci aspettiamo che la nuova amministrazione regionale passi dai progetti ai cantieri, superando l'ultimo ostacolo costituito dal reperimento delle risorse mancanti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.